“I dati sulla povertà in Puglia impongono una seria riflessione, ma soprattutto un efficace e tempestivo intervento”. Così in una nota congiunta i Consiglieri regionali Ruggiero Mennea, Michele Mazzarano, Sergio Clemente, Grazia Di Bari, Anita Maurodinoia.
“Per questo abbiamo presentato un emendamento aggiuntivo al disegno di legge di stabilità del 2025, che possa garantire 5 milioni di euro per la lotta alle povertà, nell’ottica del recupero delle eccedenze alimentari e farmaceutiche. Una dotazione finanziaria che va assicurata anche per i due anni successivi”.
“Tra i nuovi indigenti – proseguono – ci sono soprattutto coloro che hanno perso il lavoro o che sono stati costretti a chiudere le attività commerciali, anziani, minori a rischio, ma anche paradossalmente chi, pur lavorando, è in difficoltà finanche per mangiare, visti anche gli stipendi da fame. In Puglia quasi 500.000 persone sono in povertà assoluta, e a questo si aggiunge il dato della povertà relativa. 850.000 cittadini pugliesi non hanno reddito sufficiente per comprare cibo, medicinali, vestiario, pagare l’affitto e le visite mediche. È al presente drammatico di centinaia di migliaia di persone, è a questi cittadini fragili, prima che a chiunque altro, che la Regione Puglia deve assicurare la sopravvivenza, e il nostro emendamento punta a dare un senso di essenziale concretezza e di priorità ad un bilancio scialbo e di stampo ragionieristico.”
“La Puglia, inoltre, secondo il rapporto diffuso in questi giorni dall’Asvis, risulta non aver affatto raggiunto gli obiettivi stabiliti dall’Agenda 2030 dello Sviluppo Sostenibile dell’Onu, in particolare con riferimento agli aspetti sociali ed economici, presentando ancora numeri drammatici sulla povertà e l’esclusione sociale. Di contro nella nostra regione si registra un considerevole spreco alimentare, soprattutto nelle abitazioni private, ma anche nelle mense, nella grande distribuzione e presso i produttori di beni agricoli. Nel 2023 in Puglia sono stati buttati in pattumiera quasi 3 quintali di cibo all’anno. Nelle abitazioni si butta mediamente circa l’11% del cibo acquistato, mentre mense e rivenditori ne buttano rispettivamente il 5% e il 2%.”
Gli effetti di questo fenomeno sono dirompenti sull’economia, sulla sostenibilità e sull’ambiente. Si stima, infatti, che le emissioni associate allo spreco alimentare rappresentino l’8-10% del totale dei gas serra, senza considerare che le eccedenze alimentari non distribuite si trasformano in rifiuti solidi urbani da conferire in discarica, con un conseguente aumento della TARI”.
“Tali dati impongono senza se e senza ma che questo tema entri nella manovra di bilancio della Regione e diventi finalmente una delle priorità dell’agenda politica regionale”.
“Per questo abbiamo presentato un emendamento aggiuntivo al disegno di legge di stabilità del 2025, che possa garantire 5 milioni di euro per la lotta alle povertà, nell’ottica del recupero delle eccedenze alimentari e farmaceutiche. Una dotazione finanziaria che va assicurata anche per i due anni successivi”.
“Tra i nuovi indigenti – proseguono – ci sono soprattutto coloro che hanno perso il lavoro o che sono stati costretti a chiudere le attività commerciali, anziani, minori a rischio, ma anche paradossalmente chi, pur lavorando, è in difficoltà finanche per mangiare, visti anche gli stipendi da fame. In Puglia quasi 500.000 persone sono in povertà assoluta, e a questo si aggiunge il dato della povertà relativa. 850.000 cittadini pugliesi non hanno reddito sufficiente per comprare cibo, medicinali, vestiario, pagare l’affitto e le visite mediche. È al presente drammatico di centinaia di migliaia di persone, è a questi cittadini fragili, prima che a chiunque altro, che la Regione Puglia deve assicurare la sopravvivenza, e il nostro emendamento punta a dare un senso di essenziale concretezza e di priorità ad un bilancio scialbo e di stampo ragionieristico.”
“La Puglia, inoltre, secondo il rapporto diffuso in questi giorni dall’Asvis, risulta non aver affatto raggiunto gli obiettivi stabiliti dall’Agenda 2030 dello Sviluppo Sostenibile dell’Onu, in particolare con riferimento agli aspetti sociali ed economici, presentando ancora numeri drammatici sulla povertà e l’esclusione sociale. Di contro nella nostra regione si registra un considerevole spreco alimentare, soprattutto nelle abitazioni private, ma anche nelle mense, nella grande distribuzione e presso i produttori di beni agricoli. Nel 2023 in Puglia sono stati buttati in pattumiera quasi 3 quintali di cibo all’anno. Nelle abitazioni si butta mediamente circa l’11% del cibo acquistato, mentre mense e rivenditori ne buttano rispettivamente il 5% e il 2%.”
Gli effetti di questo fenomeno sono dirompenti sull’economia, sulla sostenibilità e sull’ambiente. Si stima, infatti, che le emissioni associate allo spreco alimentare rappresentino l’8-10% del totale dei gas serra, senza considerare che le eccedenze alimentari non distribuite si trasformano in rifiuti solidi urbani da conferire in discarica, con un conseguente aumento della TARI”.
“Tali dati impongono senza se e senza ma che questo tema entri nella manovra di bilancio della Regione e diventi finalmente una delle priorità dell’agenda politica regionale”.