Alla vigilia del pronunciamento del Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tar Lazio che aveva annullato su istanza dell’Autorità di sistema portuale la diffida di ASI ad Edison circa il rispetto della distanza dei 30 m dai binari ferroviari, il Movimento 5 stelle di Brindisi ribadisce e richiama la normativa che impone il rispetto della distanza di 30 metri e della natura commerciale dei binari in questione, definita in contratto di trasporto in atto con Mercitalia Shuting (DPR 547 art. 49). L’ultimo incidente di Calenzano e i precedenti di Viareggio, senza dimenticare l’esplosione del P2T dell’8 dicembre 1977 a Brindisi impongono che, l’impianto di rigassificazione con allaccio alla rete nazionale Snam, debba essere sottoposto alla valutazione di impatto ambientale, come già evidenziato dalle numerose associazioni nell’esposto alla Procura della Repubblica in cui, come si evidenzia nel rapporto preliminare di sicurezza del deposito Edison di Brindisi, i binari vengono ERRONEAMENTE dichiarati non in uso. Inoltre , se si dovesse procedere con il loro ripristino, dovrebbero essere attivate tutte le procedure di legge previste, il che porterebbe, qualora il deposito venisse realizzato, all’impossibilità di rimettere in servizio i binari. Infatti il rapporto preliminare di sicurezza viene redatto non considerando mai i binari! A tal proposito queste nostra affermazione è certificata dalle mappe di rischio totale allegata al rapporto preliminare di sicurezza Edison redatto dal RINA. Pertanto, alla luce di quanto esposto fin qui, ribadiamo con fermezza il nostro impegno a scongiurare la realizzazione di un altro impianto ad alto rischio in prossimità del centro abitato e in prossimità degli altri 11 impianti già esistenti, con le conseguenze che ne deriverebbero in termini di vite umane in caso di esplosione e in termini della salute pubblica per una torcia di grossa portata all’interno del porto di Brindisi.

 

Giuseppe Calvaruso

Gruppo Territoriale Br M5S