Brindisi.Guardie particolari giurate, Interviene la Ugl.
la scrivente segreteria sindacale vuole intervenire a favore delle guardie particolari giurate impegnate nell’espletamento delle loro funzioni di sicurezza sussidiaria nei vari siti sensibili della provincia di Brindisi e oggetto di confronto, anche mediatico, sul rischio batteriologico e di aggressione fisica dopo i fatti di cronaca degli ultimi giorni.
Preliminarmente va inteso che la prevenzione, buona pratica di azioni dirette ad evitare l’insorgenza di eventi dannosi e indesiderati, è il complesso di elementi predittivi quali situazionali, comunitari e sociali, ritenuti contingenti e interdipendenti tra loro. Questo determina che non basta reprimere con la forza una situazione o un comportamento, senza coinvolgere la comunità protagonista di quella situazione o comportamento e senza incidere culturalmente sulla società di riferimento. L’allarme per il nuovo coronavirus fa emergere paure sociali ma anche incertezze tra gli operatori della sicurezza, lasciati troppo spesso autonomamente a fronteggiare contesti tecnici-operativi a forte rischio. Soltanto nella giornata del 31 gennaio c.a. la società aeroporti di Puglia ha emanato delle disposizioni di salute e sicurezza per tutto il personale operante presso gli scali pugliesi a seguito di pandemia di provenienza cinese, prevedendo nello specifico, affissioni in posizioni di rilievo aeroportuale, di materiale informativo circa i consigli ai viaggiatori internazionali di ritorno da aree a rischio della Cina. In definitiva c’è voluta una pandemia per affiggere dei volantini di buona prassi sanitaria rivolta ai viaggiatori, quando gli addetti al controllo aeroportuali sono front-line e continuamente esposti da anni a colpi di tosse in faccia, per non parlare delle cattive abitudini di avere documenti e carta d’imbarco in bocca. Mai nessuno di aeroporti di Puglia ne tanto meno delle direzioni di istituti di appartenenza abbia mai pensato di affiggere volantini di buona educazione né di fornire alle guardie giurate gli strumenti idonei a contrastare i continui disagi che comunque rientrano, così come il virus coronavirus, nel rischio biologico. Ragionamento identico per quanto riguarda le aggressioni al personale in divisa e sanitario in servizio ai nosocomi e alle guardie mediche, troppo spesso lasciati soli ad affrontare situazioni ad alto rischio, senza strumenti idonei al suo contrasto. La guardia giurata non deve essere il parafulmine di nessun’altra categoria professionale, ma un professionista della prevenzione, colui che è inserito all’interno di un piano di sicurezza per garantirne l’attuabilità e la sua regolarità nell’interesse generale. Un piano di sicurezza che si rispetti, verrà elaborato da figure professionali idonee e certificate UNI 10459 dando attuazione alla valutazione e gestione dei rischi aziendali, informando, coinvolgendo ed educando l’utenza, i fornitori e tutti i dipendenti, sulle prassi e sui comportamenti da adottare all’interno delle pertinenze e oggetto di controllo. Se gli enti, le aziende gli istituti di vigilanza, per motivi di bilancio non affrontano con la dovuta competenza le tematiche del risk management saranno sempre e comunque responsabili della defaillance sulla sicurezza e le conseguenze ivi collegate, comprese le esternazioni, gli interessamenti e le ingerenze esterne, quali politici e sociali così come avuti in questi giorni.
Il Reggente Prov.le UGL Sicurezza civile
Dott. Pierpaolo Esposito