In un momento storico in cui la sanità è in ginocchio, ho potuto constatare l’elevato livello di competenze professionali di un medico dell’Asl di Brindisi che tra le infinite difficoltà di oggi, continua a credere con fermezza nella propria professione, dando anche sostegno psicologico e morale a pazienti e operatori sanitari che in un attimo vedono la propria vita sfuggirgli di mano.

Così, Giuseppe Carbone, Segretario Generale FIALS, annuncia in una nota a difesa dell’operato del Dottor Pietro Gatti, Direttore Struttura Complessa di Medicina Generale dell’Ospedale Perrino di Brindisi.

Ci rammarica come professionisti di elevata competenza e professionalità, come il Dottor Gatti, possa subire attacchi politici privi di fondamento, non riconoscendo il suo impegno lodevole e l’agire con etica professionale a tutela dei pazienti e dei tanti professionisti impegnati a fronteggiare quest’emergenza pandemica.

Sembra quasi un atto censorio di stile cinese per tacitare un medico, un professionista, che di fatto si è preso l’onere di organizzare una risposta a una drammatica emergenza, che in altre Regioni e provincie ben più attrezzate di quella brindisina, ha determinato conseguenze più gravi- ribadisce il Segretario-.

Sicuramente laddove sono stati fatti degli errori iniziali, in parte dovuti alla sottovalutazione del fenomeno e soprattutto alla carenza dei dispositivi necessari alla tutela dei professionisti sanitari, Gatti ha cercato di arginare e contenere gli effetti collaterali di questi sbagli. Solo chi non fa o pontifica dietro a uno scranno non sbaglia, è facile dare addosso col senno di poi.

La FIALS nella nota inviata anche al Direttore Generale della ASL di Brindisi, Giuseppe Pasqualone, esprime il proprio ringraziamento a Gatti e a tutto il personale sanitario e sociosanitario e “nutriamo profondo rispetto per la loro competenza, professionalità e sacrificio che stanno affrontando in questo periodo di emergenza pandemica”.

Questi medici, infermieri, tecnici sanitari e della prevenzione, professioni tutte sanitarie e socio sanitarie, che stanno sostenendo il peso dell’emergenza nella nostra ASL -conclude Carbone – non chiedono medaglie, ma il riconoscimento di una grande professionalità perché, uno ad uno, incarnano con la loro testimonianza il dovere di assistere tutte le persone, a prescindere dalla paura e dall’incolumità per la loro stessa vita.