Nei primi giorni di questo mese un comitato di sanitari ha lanciato una petizione diretta alla Regione Puglia per “superare la definizione di PTA (Presidio Territoriale di Assistenza) e ridare all’ospedale di Mesagne la dignità di struttura ospedaliera da configurare come continuità del Presidio ospedaliero “Perrino” (PO Perrino – Polo di Mesagne) con 60-80 posti letto”. Insomma un passo verso la riapertura dell’ospedale sia pure burocraticamente come dependace del Perrino.

Di fronte a questa notizia ci chiediamo che fine abbiano fatto i lavori per realizzare nell’ex ospedale di Mesagne l’hospice per i malati terminali di cui la provincia di Brindisi, ultima in Puglia, non si è ancora dotata.
 
Eppure nel marzo 2017 la stampa locale ci informava che era stato sottoscritto “presso la sede del Dipartimento della Salute della Regione Puglia a Bari il protocollo d’intesa per la riconversione in PTA del San Camillo de Lellis. A sottoscrivere l’importante documento sono stati Giancarlo Ruscitti, dirigente del Dipartimento,  Giuseppe Pasqualone, direttore generale Asl Brindisi ed il Sindaco  Pompeo Molfetta. Il PTA ospiterà altresì due Unità di Degenza Territoriale: un Hospice, per le cure palliative dei malati terminali (12 posti) e un Ospedale di Comunità (12 posti adulti e 4 pediatrici) a disposizione dei medici di base e dei pediatri convenzionati per le situazioni di criticità non gestibili a domicilio.” 
 
Il 30 gennaio 2018 l’Agenzia Regionale Strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio (ASSET) e la ASL Brindisi hanno siglato una convenzione “per accelerare l’avvio degli affidamenti per l’affidamento dei lavori di riconversione” dei Presidi Territoriali di Assistenza (PTA) di Fasano, San Pietro Vernotico e Mesagne. 
 
Il 23 aprile 2018 la ASL Brindisi annunciava “Con la riorganizzazione delle attività territoriali e la riconversione degli ex ospedali dismessi prevista dal recente Piano di Riordino regionale, nel 2017 si è ottenuto un finanziamento per il nuovo progetto che interessa l’intero terzo piano dell’ex ospedale di Mesagne, per un importo complessivo pari a 4.465.000 euro, di cui 966.430,74 euro finanziati dal Ministero e la restante somma mediante i POFESR 2014-2020. Una volta avvenuto l’affidamento dell’incarico, i lavori dovranno terminare entro 400 giorni dalla consegna del cantiere.”
 
Ma la storia dell’Hospice a Brindisi è lunga e tormentata. Già nel 1998 la ASL BR 1 aveva varato il progetto di recupero e riuso di Villa Romatizza in Latiano da destinarsi hospice per malati nella loro fase terminale di malattia. Nel 2007 la Regione Puglia presentava al Ministero della Salute un progetto (SIHOPU Sistema Integrato Hospice Puglia) per gli hospice in tutte le province.
 
In 22 anni la Regione Puglia non è stata in grado di fornire la nostra provincia di un Hospice!
 
I malati di patologie inguaribili che hanno bisogno di una assistenza specialistica per alleviare il “fine vita”  ed i loro parenti dovranno ancora attendere altre “passerelle” di firme ed annunci. Brindisi rimane l’ultima provincia pugliese ancora sprovvista di questa struttura che non serve solo ai malati di tumore ma a tutti coloro che affetti da patologie croniche vanno incontro alla fase terminale. Una fase in cui difficilmente può sopperire  la sola assistenza domiciliare. Per ora a questi malati non resta che una trapasso angoscioso nelle proprie case o, se riescono ad accedervi, negli hospice privati delle province limitrofe. Quando sarà data dignità al morire anche nella ASL di Brindisi?