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DA DOMANI, GIOVEDI’ 17 SETTEMBRE, TORNA IN PROGRAMMAZIONE IN PUGLIA IL FILM “SPACCAPIETRE” DI GIANLUCA E MASSIMILIANO DE SERIO.

GIRATO IN PUGLIA, IL FILM E’ SOSTENUTO DA REGIONE PUGLIA E APULIA FILM COMMISSION

Torna in Puglia il film Spaccapietre di Gianluca e Massimiliano De Serio, giá presentato con grande successo in anteprima assoluta all’Arena 4 Palme di Bari il 9 settembre.

A partire da domani, giovedì 17 settembre, il film sarà in programmazione in quattro sale pugliesi: il Multicinema Galleria a Bari (Corso Italia, 15), il Cinema Sidion a Gravina in Puglia (Via Bari, 33), l’UCI Cinemas a Molfetta (Via dei Portuali, 12) e il CineTeatro Buccomino a Spinazzola (Corso Umberto I).

Molto stretto, infatti, è il legame con la Puglia: il film è stato girato per cinque settimane tra Bari, Spinazzola e Pulsano ed è stato realizzato con il contributo di Apulia Film Fund della Regione Puglia e con il sostegno di Apulia Film Commission. Il film, inoltre, ha visto l’impiego di maestranze e talenti pugliesi come Licia Lanera, Vito Signorile, Antonella Carone e il piccolo Samuele Carrino.

Presentato in concorso alle Giornate degli Autori della 77ma Mostra del Cinema di Venezia, Spaccapietre vede come protagonista uno straordinario e inedito Salvatore Esposito che interpreta Giuseppe, spaccapietre che dopo un grave incidente sul lavoro è disoccupato. È rimasto solo con il figlio Antò, da quando Angela, madre e moglie adorata, è morta per un malore mentre era al lavoro nei campi. Senza più una casa, è costretto a chiedere lavoro e asilo in una tendopoli insieme ad altri braccianti stagionali.
«In Spaccapietre – spiegano i registi – arte e biografia personale si intrecciano inseparabilmente. La vicenda al centro del film prende spunto da un fatto di cronaca di qualche estate fa, la morte sul lavoro della bracciante pugliese Paola Clemente, e dall’assurda coincidenza con la morte di nostra nonna paterna, deceduta lavorando negli stessi campi nel 1958. E, come il padre di Giuseppe nel film, anche nostro nonno paterno, prima di partire per Torino negli anni ‘60, faceva lo “spaccapietre”. Il film è innanzitutto il tentativo di riappropriarci di un’anima, quella di nostra nonna mai conosciuta, attraverso la storia e il corpo di un’altra donna. Ma è anche un film d’amore paterno in cui affiorano puri i temi della morte, della violenza, della paura, dell’amore, della vendetta».

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