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ON. VALENTINA PALMISANO(M5S): “E’ necessario un fronte comune per la tutela del nostro territorio: da Confindustria Brindisi un primo importante segnale per rafforzare questa sinergia”

Aumentare la competitività delle aree industriali. Farsi promotori di una transizione ecologica che salvaguardi i livelli occupazionali. Investire nella ricerca. Rafforzare le ZES. «Sono solo alcune delle sfide che attendono il territorio di Brindisi nel prossimo futuro.

Ieri mattina è stato importante il tavolo di confronto avviato con Confindustria Brindisi e i colleghi parlamentari che rappresentano la Provincia». Così l’ On. Valentina Palmisano (Movimento Cinque Stelle) a margine dell’incontro istituzionale che si è svolto nel capoluogo, organizzato dal neopresidente di Confindustria Brindisi Gabriele Lippolis. «In questo momento storico è quanto mai importare la fase d’ascolto di tutte quelle che sono le istanze che provengono dal territorio. In un contesto di ripartenza così complesso – spiega la deputata originaria di Ostuni- ogni scelta va e andrà fatta trasferendo a livello centrale quelle che sono le reali necessità delle comunità che rappresentiamo. Ed è per questo che è necessario un fronte comune per rendere sempre più incisive le misure per il territorio». Ma nell’incontro di questa mattina c’è stata anche un altro elemento ritenuto “indispensabile” in questa fase. «Ritengo un fatto davvero positivo che le idee progettuali che ci sono state espresse, e di cui abbiamo acquisito la documentazione- continua l’On. Valentina Palmisano- siano frutto di un confronto avviato tra Confindustria e le parti sociali. Solo rafforzando la sinergia tra istituzioni, mondo dell’impresa e lavoratori si potranno realizzare gli investimenti necessari. Proprio con questo spirito unitario, sfide come la transizione ecologica, dovranno essere affrontante favorendo quei processi d’innovazione, per troppi anni rimasti sulla carta. Se riparte il capoluogo, come forza trainante nei settori produttivi, l’intera provincia potrà beneficiare dei nuovi modelli di sviluppo».

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