No Tap Brindisi.“metodo Brindisi”: il lupo perde il pelo ma non il vizio
Il Movimento NO TAP/Snam della Provincia di Brindisi è fortemente critico rispetto al “metodo Brindisi”, la piattaforma promossa da Confindustria Brindisi, Cgil, Cisl e Uil, siglata qualche giorno fa dinanzi al Prefetto Carolina Bellantoni e presentata a tutti i Sindaci dei Comuni della Provincia di Brindisi, i Parlamentari e i Consiglieri regionali per il rilancio del territorio e per cogliere le opportunità che verranno dal PNRR, presentato dal Governo alla Commissione Europea.
Piattaforma che avrebbe l’ambizione di rilanciare il territorio brindisino per cogliere le sfide chiave del futuro dell’intera provincia.
Transizione energetica, chimica verde, industria della creatività, bonifiche, infrastrutture e ruolo del porto, dell’aeroporto e della ferrovia, mobilità sostenibile, inclusione sociale, rilancio del settore aeronautico e metalmeccanico, dell’edilizia, del commercio, dell’agroalimentare e del turismo sarebbero le priorità contenute nella piattaforma.
Una anomalia evidente di questa proposta del “metodo Brindisi” è l’assoluta esclusività dei proponenti che si sono guardati bene dal coinvolgere tutti i portatori di interesse diffusi su questi argomenti.
Pare anche evidente come non mai che c’è un tentativo di sostituirsi alla politica per schivare le inevitabili ingerenze che possono arrivare da più parti che potrebbero mettere in discussione i facili entusiasmi di qualcuno affascinato dalle opportunità derivanti dal PNRR.
E per sostituirsi alla politica astutamente si coinvolge la politica, ma per imporre la scelta in una determinata direzione e non di certo per offrire un ventaglio di proposte da valutare singolarmente a secondo delle reali fattibilità e dei reali bisogni del territorio.
E diventa mortificante che ciò possa accadere perché significa che la politica è di fatto estromessa dal proprio ruolo.
Ma è pur vero che la politica brindisina latita da decenni su questi argomenti per l’incapacità di affrontare con determinazione i problemi di un territorio pesantemente martoriato dalla devastazione ambientale che come conseguenza ha avuto enormi impatti negativi sul piano della salute e sul piano dell’occupazione.
Ma quando il punto vero è la transizione energetica la faccenda diventa di lana caprina.
Perché se si deve parlare di vera transizione energetica è necessario intendersi su alcuni punti che devono essere dirimenti e fermi per il proseguo del dibattito sulla “decarbonizzazione” e di tutto quello che ci gira intorno.
Perché questi argomenti, queste discussioni che riguardano il futuro di una intera comunità non possono essere trattati in maniera esclusiva da una cerchia ristretta di categorie.
Proprio per questo l’inclusione nei processi di partecipazione è la parte sostanziale di una democrazia compiuta se è vero com’è vero che siamo in un Paese democratico.
L’inclusione è necessaria per consentire ad ogni cittadino del territorio brindisino di esprimere il suo punto di vista e serve ad evitare che le scelte vengano imposte dall’alto con i soliti schemi collaudati che producono devastanti effetti collaterali che tutti ormai conoscono.
E a maggior ragione, visto che si tira in ballo la transizione energetica che ha strettissime implicazioni con l’ambiente e la salute, la via dell’inclusione è l’unica da percorrere e deve essere accompagnata e sostenuta dalla politica e dalle Istituzioni a tutti i livelli per favorire la partecipazione dei cittadini nei processi decisionali che influiscono sulla salute e sull’ambiente come espressamente richiamato dalla Convenzione di Aarhus firmata nel 1998 dagli Stati membri dell’Unione Europea.
Ecco perché il c.d. “metodo Brindisi” non solo è inopportuno ma è anche irricevibile per il semplice fatto che deve essere solo la politica a gestire la discussione sul tema perché deve garantire il pieno coinvolgimento di tutti i cittadini alle scelte che riguardano il loro futuro.
E se è per questo, anche noi come Movimento NO TAP/Snam della Provincia di Brindisi siamo stati ricevuti dal Prefetto di Brindisi, la Dott.ssa Carolina Bellantoni, a seguito di una richiesta di incontro fatta alla Prefettura, a giusta ragione, dalle realtà ambientaliste brindisine sul tema della “decarbonizzazione”.
Per la parte nostra non ci siamo limitati di rappresentare al Prefetto solo il nostro punto di vista sulla c.d. “decarbonizzazione” ma abbiamo offerto alla discussione una analisi generale del contesto locale e nazionale che sembra avulso dalle dinamiche europee e mondiali per quanto riguarda la prospettiva di un necessario cambio di paradigma per la lotta ai cambiamenti climatici e l’uscita dalle fonti fossili.
Nell’ incontro però il Prefetto ci aveva assicurato che i cittadini sarebbero rientrati nella discussione e che le loro istanze sarebbero state ascoltate al pari di quelle di Confindustria e dei vari sindacati.
Ma nulla di tutto questo sembra essere andato in questa direzione.
Mentre il mondo e soprattutto l’Unione Europea vanno avanti spediti verso la riduzione delle emissioni climalteranti ci pare di capire che a Brindisi questo ragionamento è ben lungi dall’ essere recepito in chiave di una progettazione collettiva di un nuovo modello di sviluppo che esca definitivamente dalle logiche del passato e che determini un cambiamento epocale rispetto ad un modo di gestire il territorio, proiettato verso un futuro veramente a dimensione dei bisogni reali del pianeta e delle forme di vita che lo abitano.
Movimento NO TAP/Snam della Provincia di Brindisi