BRINDISI.Cgil Cisl Uil:SI SCONGIURI LA PRIVATIZZAZIONE DEGLI ASILI NIDO DI BRINDISI
“Sull’argomento asili nido a Brindisi il dialogo sociale deve realizzarsi ai tavoli a ciò deputati” è quanto hanno scritto, i segretari generali di Cgil Cisl Uil, in una nota indirizzata al Sindaco della Città capoluogo e per conoscenza al Presidente della Regione Puglia, all’Assessora regionale al ramo e ai Consiglieri regionali espressione politica dell’area territoriale.
“Il PNRR incentiva la diffusione degli Asili nido come servizio sociale non già privato ma pubblico e caratterizzato come tale – argomentano Antonio Macchia (Cgil), Gianfranco Solazzo (Cisl), Antonio Licchello (Uil) – affinché sia garantita da un canto la professionalità a sostegno dell’educazione dei bambini, della loro crescita ed educazione fin dai primissimi anni di vita, dall’altro la possibilità alle famiglie, anche quelle in sofferenza economica, di poterne fruire.”
Da qui la richiesta di immediata convocazione, rivolta all’Amministrazione comunale “per un confronto sul tema che sia concreto, responsabile e nell’esclusivo intesse della collettività in quanto trattasi di materia straordinariamente importante, soprattutto per le mamme che in moltissimi casi si vedono costrette a rinunciare ad un lavoro, per sopperire alla mancanza di tale prezioso servizio pubblico.”
L’iniziativa di Macchia, Solazzo, Licchello fa seguito ad analoga, precedente richiesta di convocazione, indirizzata al Sindaco Riccardo Rossi purtroppo, però, rimasta inevasa.
Anche in quella circostanza Cgil Cisl Uil dichiararono la loro “contrarietà alla privatizzazione, anche considerando che, con il decreto n. 65 del 2017 sull’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni” attuativo della Legge n. 107/2015 “l’asilo nido non è più considerato un servizio a domanda individuale ma un servizio educativo a tutti gli effetti.”
Nel Decreto sono ben definiti funzioni e compiti dello Stato, delle Regioni, e degli Enti Locali e nell’articolo 7 vengono elencate “le responsabilità in carico all’Ente per l’attuazione del sistema educativo integrato 0/6 anni, soprattutto in merito al dovuto coordinamento della programmazione dell’offerta formativa nel proprio territorio.”