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AUDIZIONE ARPAL, FRATELLI D’ITALIA: QUANTO DETTO DURANTE LA COMMISSIONE MERITA UN APPROFONDIMENTO A 360 GRADI.

IL PRESIDENTE METALLO TRASMETTA TUTTO ALLA PROCURA DI BARI

“Quello che è accaduto oggi in Sesta Commissione – durante l’audizione del direttore generale dell’Arpal Cassano – non pu? circoscriversi a qualche comunicato di (sacrosanta) solidarietà per le minacce di morte (via social) verso Cassano e la sua famiglia.

“Per questo invitiamo il presidente della Sesta Commissione, Metallo, a trasmettere tutta la trascrizione, il link della registrazione e tutti gli atti mostrati durante la seduta alla Procura della Repubblica di Bari perché chi dietro lo schermo di un telefonino o di un pc minaccia di morte qualcuno non resti impunito. Gli odiatori seriali vanno identificati e perseguiti legalmente.

“Ma è necessario anche che la Procura faccia chiarezza a 360 gradi sul concorso Arpal a cominciare da quanto denunciato in Commissione. Ovvero: dalla Banca dati non pubblicata alla presenza di materie non contemplate nel bando di gara (logica, informatica e inglese) e assenza delle materie specifiche di diritto previste dal bando, nel caso, poi del Concorso Comunicazione la presenza di domande sui personaggi dello spettacolo, autori di libri, doppiatori di personaggi della Disney. Continuando, ancora, con l’indiscrezione che abbiamo raccolto da alcuni candidati che ci hanno raccontato che sono stati forniti 4 codici a barre con la medesima stringa alfanumerica identificativa e univoca, dove il primo codice viene inspiegabilmente apposto sul registro della presenza al momento dell’accreditamento. In questo modo, ci hanno raccontato, ancora prima di iniziare la prova, il materiale di concorso (scheda risposta in particolare) è identificabile e facilmente collegabile all’identità di questo o quel candidato, mentre le altre tre etichette col codice sono state apposte sul foglio identificativo (che non è stato ritirato e sigillato in busta chiusa prima di iniziare la prova), sul foglio risposte e sul questionario. Infine, i questionari somministrati pare siano stati sorteggiati in modo strano, con contenitori di risme di fogli A4 che contengono i plichi con i questionari e i volontari sorteggiano il cartone da aprire.

“E’ necessario altres? fare chiarezza su quanto dichiarato in Commissione da una dirigente Arpal che sosteneva che, le domande di riserva, erano state CONDIVISE con le Commissioni e la società che ha gestito il concorso. In che senso ‘condivise’ e come si concilia questa condivisione con la totale estraneità dell’Arpal – cos? come ribadito più volte da Cassano – al maxi-concorso? C’è stata una semplice interlocuzione o c’è un atto scritto, come ha chiesto il nostro consigliere Caroli senza ottenere risposta.

“Infine e non ultimo, tutta la solidarietà a Cassano. Ma segnaliamo non solo al presidente Metallo (che ha taciuto), ma anche al presidente del Consiglio, Capone, e al presidente Emiliano – che è direttamente responsabile per quello che dice e che fa Cassano – alcune frasi pronunciate da quest’ultimo all’indirizzo della collega Laricchia‘per la prossima volta, quando si rivolge a me personalmente deve fare molta attenzione su quello che chiede…Stia attenta la prossima volta, non lo faccia più, va bene?… Che lavoro fa? che cosa ha fatto lei nella vita? Non lo faccia più, non si permetta più…’. Non è ammissibile che un direttore di Agenzia si possa rivolgere a un consigliere regionale in questo modo. Se poi tutto questo è consentito da chi, come i presidenti Metallo, Capone ed Emiliano, si riempiono la bocca sul rispetto delle donne è decisamente ancora non più grave. E’ vergognoso.”

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