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Mesagne (Br).INAUGURATO IL CENTRO ASCOLTO PER LE FAMIGLIE DEDICATO ALLA MEMORIA DI MARCELLA DI LEVRANO

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Nel corso della cerimonia che si è svolta stamattina, è stato inaugurato il Centro Ascolto Famiglie dedicato alla memoria di Marcella Di Levrano

Il servizio – che avrà sede presso la sede del P.T.A. ASL BR del Distretto Socio-sanitario 4 in via Panareo, 38 a Mesagne – opera in rete, integrandosi con gli operatori degli altri servizi, nello specifico con la rete consultoriale, proponendo la creazione di spazi di confronto, mediazione familiare, sostegno alla genitorialità, gruppi di confronto e di parola. 

All’iniziativa hanno preso parte: il dott. Antonio Matarrelli, presidente del Coordinamento istituzionale BR/4 – del quale Mesagne è capofila e che è composto dai Comuni di Cellino San Marco, Erchie, Latiano, San Donaci, San Pancrazio, San Pietro, Torchiarolo, Torre Santa Susanna -, il dott. Cesare Salerno, in rappresentanza del distretto socio-sanitario BR/4, il dott. Antonio Negro, procuratore aggiunto della Repubblica di Brindisi, e il dott. Valerio D’Amici, del coordinamento provinciale “Libera contro le mafie”. Gli interventi sono stati coordinati dal dott. Antonio Calabrese, consulente istituzionale dell’Ats BR/4.

L’intitolazione è stata decisa con voto unanime dai rappresentanti istituzionali dei nove Comuni che compongono l’Ambito Territoriale Sociale BR4, nell’ottica di mettere in atto azioni per promuovere la legalità, la civile ed egualitaria convivenza, prevenendo e contrastando ogni forma di maltrattamento e violenza nei confronti delle persone vulnerabili attraverso il sostegno professionale al ruolo genitoriale e della famiglia. 

Come i presenti hanno sottolineato durante l’iniziativa, si tratta delle ragioni che hanno motivato la scelta di dedicare il nuovo servizio a Marcella Di Levrano, vittima di un omicidio di matrice mafiosa. Scomparsa l’8 marzo del 1990, il corpo della giovane, madre di una bambina in tenera età, fu ritrovato il 5 aprile dello stesso anno in località Bosco dei Lucci, tra Brindisi e Mesagne. Marcella fu uccisa perché aveva avuto il coraggio di rompere il muro di silenzio e di omertà su cui contava l’ascesa del sistema criminale dell’epoca. 

 


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