*Enel, M5S Brindisi: “Conferenza capigruppo una presa in giro. Si apra una discussione pubblica sugli adempimenti della società in consiglio comunale”*
Nota stampa dei consiglieri comunali Gianluca Serra, Tiziana Motolese e Paolo Antonio Le Grazie
“Il M5S non parteciperà alla conferenza dei capigruppo del 16 settembre riguardante Enel e i progetti futuri sul territorio, perchè il progetto è ormai reso pubblico ed è stato discusso al di fuori del dibattito politico con le forze di opposizione. Prendere parte a un incontro in cui i giochi sono stati fatti ed essere messi a conoscenza di ciò che ormai è noto appare assolutamente inutile, oltre che un’autentica presa in giro”. Così i consiglieri comunali del M5S Brindisi Gianluca Serra, Tiziana Motolese e Paolo Antonio Le Grazie. “Il progetto di Enel – continuano – discende dalle raccomandazioni del Ministero della Transizione Ecologica e dalle osservazioni fatte dal Comune. Alla luce di questo, era facile immaginare che la società riducesse la propria presenza a Cerano ad una turbina e che avrebbe aumentato il numero dei pannelli solari nelle aree precedentemente occupate per il carbone. Come gruppo M5S proponiamo la sottoscrizione da parte di tutte le forze politiche di un ordine del giorno congiunto in un consiglio comunale monotematico sui successivi adempimenti di Enel. Riteniamo necessario che la società proceda alle bonifiche delle aree utilizzate per il carbone, prima di realizzare la nuova pannellatura, e che faccia chiarezza sul destino della banchina in sua concessione esclusiva, su cui non ci risulta Enel abbia fatto alcunchè, e sui carbonili e il nastro trasportatore, infrastrutture che inizialmente si presumeva fossero destinate alla zona franca, su cui vi è un progetto di dismissione, come chiesto dal Comune. Enel dovrà dare garanzie in un consiglio monotematico relativamente alle bonifiche, dovute per legge, e al mantenimento dei livelli occupazionali che la zona franca doveva assicurare. Enel s’impegni almeno a mantenere 2 milioni di tonnellate l’anno su una banchina di 500 metri, altrimenti la liberi immediatamente e la metta a disposizione del pubblico, consentendo agli operatori portuali di movimentare merci al suo posto. Chiediamo chiarezza da parte della società sulla zona franca, altrimenti il mantenimento di quella concessione rischia di diventare un ulteriore danno alla nostra città” concludono i consiglieri.