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L’ITALIA FIRMA IL PRIMO ACCORDO INTERCONTINENTALE PER LA CONSERVAZIONE DELLE SPECIE A RISCHIO ESTINZIONE

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Primo accordo intercontinentale firmato tra due parchi zoologici del Mondo. Scambiare i risultati degli ultimi studi scientifici, aumentare gli standard di benessere degli animali ospitati e unire le forze nella conservazione delle specie a rischio estinzione:

l’Italia è il modello virtuoso per l’India in tutti e tre questi campi. Dal 2021 al 2026, il Parco Natura Viva di Bussolengo sarà l’unico parco zoologico tricolore ad avere come gemella una struttura dell’Andhra Pradesh, nell’ambito del progetto “Sister Zoo” voluto dalla Central Zoo Authority, l’ente emanato dal Ministero dell’Ambiente, delle Foreste e del Cambiamento Climatico del Paese asiatico. La firma dell’accordo tra il Parco Natura Viva e l’Indira Gandhi Zooological Park è avvenuta in diretta, a margine dell’undicesimo Convegno Nazionale della Ricerca nei Parchi, svolto quest’anno in forma virtuale qui a causa delle restrizioni dettate dalla pandemia.
“La prima richiesta ufficiale da parte della Central Zoo Authority – ricorda Camillo Sandri, veterinario e direttore tecnico del Parco Natura Viva – è arrivata a novembre del 2020. Ora si aprono possibilità importanti per la conservazione con la possibilità di predisporre progetti di reintroduzione in natura di specie indiane. Prima fra tutti una specie criticamente minacciata come l’avvoltoio reale indiano, di cui il Parco Natura Viva sembra oggi l’unico giardino zoologico al mondo a dichiararne ufficialmente la riproduzione”.
Decisive quindi le affinità tra i due parchi: entrambi si occupano dell’allevamento e della reintroduzione in natura di specie appartenenti alla fauna selvatica locale, europea l’uno e asiatica l’altro. E se l’esperienza del Parco Natura Viva vanta una storia ultraventennale per i rilasci in natura del bisonte europeo, del grifone, dell’ibis eremita e del gipeto, l’Indira Gandhi Zoological Park tutela esemplari di fauna appartenenti all’ecosistema forestale del Ghati Orientale, sui lembi del Golfo del Bengala. Ma non solo compartecipazione nelle strategie di conservazione. “L’accordo – conclude Cesare Avesani Zaborra, CEO del Parco Natura Viva – prevede anche la condivisione delle migliori pratiche nelle attività di educazione delle giovani generazioni, lo sviluppo di infrastrutture e tecnologie sostenibili e una collaborazione serrata sugli studi scientifici. Una strategia mondiale al servizio della biodiversità”.


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