Per salvare 400 milioni di animali vittime ogni anno di un divertimento crudele; per evitare che 100 umani vengano feriti e uccisi; per fermare l’avvelenamento da piombo di terreni e acque; per impedire che i cacciatori e solo loro, possano entrare nella proprietà privata; per evitare l’accecamento e le sevizie degli uccelli “da richiamo”; per rispettare la biodiversità; per sostenere le attività ecocompatibili; per………………..

E’ in corso la raccolta firme per i tre quesiti del referendum contro la caccia. Uno “sport” che le Olimpiadi non contemplano in quanto il suo scopo non è costruttivo (un modello di valori)  ma distruttivo (l’uccisione, l’inquinamento, gli interessi privati).

Dopo trent’anni dall’ultimo referendum contro la caccia, finalmente alcune associazioni che si raccolgono nel Comitato Sì Aboliamo la Caccia https://www.referendumsiaboliamolacaccia.it/ e in Ora Rispetto per Tutti gli Animali https://rispettoanimali.it/, hanno promosso la raccolta firme per un nuovo referendum. Raccolta iniziata il 1 luglio che si concluderà il 20 ottobre 2021 e avrà bisogno di 500.000 firme valide per ognuno dei tre quesiti proposti.

Le firme si raccolgono ai banchini, presso i comuni e relativi quartieri e, da pochi giorni, on line tramite lo SPID, l’identità digitale, vedi https://gabbievuote.it/referendum-caccia.html

Se vogliamo che:
i cittadini siano veramente tutti uguali davanti alla legge abrogando quella norma di epoca fascista (Art. 842 C.C. del 1942) che permette ai soli cacciatori l’ingresso nella proprietà privata,
la fauna selvatica sia effettivamente “patrimonio indisponibile dello Stato  tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale” come recita l’Art. 1 della legge 157/92,
le Regioni che si dichiarano in pubblico “decisamente a favore della caccia, anche in periodo di lockdown, facendo scuola in tutta Italia”, non si scusino con i cacciatori dicendo che “per colpa del Governo centrale, non potranno riempire il carniere attivando la moratoria di specie”,
dobbiamo firmare.

La caccia si deve cancellare dal terzo millennio.