I recenti Stati Generali dell’Energia, vissuti lo scorso 30 novembre a Roma organizzati da Confindustria Energia assieme a UILTEC ed altre Organizzazioni Sindacali di Categoria sono stati occasione utile per fare il punto della situazione sullo storico processo di Transizione Energetica che sta interessando l’intero ontinente e trova Brindisi coinvolta in modo diretto per la presenza nel suo Sistema Industriale di una forte componente Energia con grossi Gruppi e centinaia di lavoratori coinvolti in prima persona.

Nel Manifesto Lavoro ed Energia per uno Sviluppo Sostenibile presentato proprio agli Stati Generali di Roma viene ribadito l’impegno da parte di Industriali, Governo e Sindacati a vivere questo storico passaggio individuando soluzioni capaci di garantire la sicurezza, la flessibilità e la competitività del sistema energetico italiano con una attenzione particolare al «mantenimento ed allo sviluppo dei livelli occupazionali in termini quantitativi e professionali» ed alla «valorizzazione delle relazioni Industriali».

Un approccio che segue la direzione già tracciata dalla Segreteria Nazionale della Uiltec e dal suo Segretario Generale Paolo Pirani che proprio a margine dell’iniziativa ha ricordato come il settore dell’Energia un tempo fosse visto come una grande opportunità di lavoro e di benessere mentre oggi «rischia di generare paura sul territorio e per i lavoratori per la prospettiva di perdere i posti di lavoro. Occorre recuperare l’idea – ha spiegato Pirani – di Energia come progresso ed occasione di benessere con una visione del settore nuova, rinnovata, che superi i problemi del petrolio e del carbone».

Gli ambiziosi obiettivi della riconversione energetica o Green Deal, a Brindisi come nel resto del Paese, si potranno raggiungere solo con un approccio integrato che valorizzi il contributo di tutti i settori energetici. 

Condividiamo pienamente quanto affermato dal presidente nazionale di Confindustria Carlo Bonomi in occasione della sua recente presenza in città: «Per Brindisi servono scelte coraggiose su PNRR, Transizione Energetica, rilancio del Porto, Pubblica Amministrazione, Industria Aereonautica: serve una visione di insieme, un Accordo di Programma che fissi progetti chiari, risorse specifiche, iter autorizzativi semplificati, misure per riutilizzare gli opifici industriali dismessi, scongiurando la desertificazione». 

Come Sindacato siamo consapevoli che ciò potrà avvenire solo se la Green Economy diventa occasione di sviluppo e non di impoverimento dei lavoratori. Per questo possiamo e dobbiamo essere elemento decisivo in questo processo perché vogliamo rappresentare i bisogni del territorio e dei lavoratori come ricordato in queste ore dal Segretario confederale UIL Brindisi Antonio Licchello nel rievocare la specificità del Metodo Brindisi.

Per la Uiltec di Brindisi ogni confronto costruttivo su temi così urgenti per il futuro dei lavoratori è una proficua occasione di crescita. È condivisibile in questo senso l’appello lanciato dal Presidente di Confindustria Brindisi Gabriele Lippolis sulla necessità, non più rinviabile, di un Tavolo Governativo che faccia sue le istanze del territorio per riportare fiducia anche in quelle Aziende pubbliche e private con volontà di investimento nella nostra provincia.  

Per queste ragioni è stata apprezzata anche la Strategia per la trasformazione della Chimica presentata nelle settimane scorse da Eni-Versalis prima a Roma e poi a Brindisi, nella quale l’Azienda ha chiarito come la trasformazione produttiva di alcuni impianti in chimica verde sia complementare alle filiere produttive della chimica di base. Eni-Versalis a Brindisi gioca un ruolo di rilievo in questo palcoscenico non solo per la sua performance produttiva e tecnologica ma anche per gli ultimi investimenti in tema di affidabilità, di sicurezza e di migliorie ambientali che lo riportano tra gli impianti principali del panorama Europeo. Senza dimenticare che all’interno del Petrolchimico sono presenti altre società quali la Basell e la Chemgas proiettate verso ambiziosi progetti di mantenimento e di investimenti produttivi. È auspicabile, da parte nostra, che quanto prima sia Enel che EuroApi (ex Sanofi) facciano chiarezza sui loro intendimenti rispettivamente sulla riconversione della Centrale di Cerano e sul futuro dello stabilimento farmaceutico dei Principi Attivi, per meglio comprenderne la volontà di permanenza sul territorio.  

Rimane fondamentale per il nostro Sindacato ricordare pubblicamente ancora una volta, senza se e senza ma, l’importanza del Sistema Industriale, e dei settori Energetico e Chimico a Brindisi per l’economia, l’occupazione, il benessere e la sostenibilità di questa città e di questo territorio.