L’incontro odierno assume un a valenza particolarmente importante in quanto c’è finalmente la possibilità di confrontarsi potendo contare su risorse finanziarie che dovrebbero concretizzarsi per il nostro territorio.
Il condizionale è d’obbligo, in quanto per il Contratto Istituzionale di Sviluppo non è noto quante risorse si renderanno disponibili per il nostro Cis e come saranno distribuite tra i 22 comuni che ne fanno parte. In questo modo è difficile pensare di poter ipotizzare interventi che possano realmente mettere in moto moltiplicatori di sviluppo in termini economici ed occupazionali.
L’unico dato positivo è quello che gli interventi dovranno riguardare la costa e questo potrebbe determinare condizioni ideali per lo sviluppo turistico e ricettivo.
Il primo elemento che occorre, però, è quello di un coordinamento tra comuni. E’ auspicabile che la Provincia di Brindisi assuma un ruolo in tal senso, per poi confrontarsi con la Provincia di Lecce per i comuni di loro competenza.
E’ evidente, però, che noi, come associazione di categoria di un comparto fortemente colpito dalla crisi come quello del commercio, chiediamo chiarezza ai singoli comuni. Vogliamo sapere quali e quanti margini operativi esistono per poter immaginare ritorni nei settori turistico-ricettivo. Non basta migliorare la dotazione infrastrutturale o mettere in sicurezza la costa. Occorre tanto altro, a partire dagli strumenti urbanistici attraverso cui poter pianificare la nascita di nuove attività.
E’ altresì evidente, in ogni caso, che la Confcommercio guarda con attenzione e preoccupazione anche ai processi di deindustrializzazione perché siamo ben consapevoli che la crisi dell’industria ha già delle pesanti ripercussioni economiche sull’intero territorio provinciale.
Ecco perché siamo pronti a fornire il nostro contributo in termini propositivi affinché la provincia di Brindisi possa parlare una sola lingua che tenga conto delle esigenze dell’intero territorio.