L’artista Annelise Atzori ospite di BRINDISILIBERA. A cura di Ilaria Solazzo
Nata in Germania ma di origini sarde e residente a Sanluri Stato, Annelise Atzori è un’artista a 360° di fama internazionale. Pittrice, scultrice, grafica, poetessa, mosaicista, diplomata all’Accademia di Belle Arti, vanta esposizioni in tutto il mondo: dal Canada all’Inghilterra, da New York al Brasile, passando per l’Italia e le sale del Vaticano e del Quirinale.
Per la sua carriera artistica, attraverso l’opera “Verde petrolio”, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento “Oscar della creatività 2021”, premio biennale conferitole lo scorso 16 ottobre a Montecarlo da una giuria di critici internazionali, in occasione dell’Artexpogallery, manifestazione a cui ha partecipato con le opere “Verde petrolio” e “Autoritratto – i gioielli”.
INTERVISTA
ILARIA – Ciao Annelise e benvenuta su BRINDISILIBERA. Come ti sei trovata nel soggiornare a Brindisi?
ANNELISE– Benissimo. Bellissima città. Persone accoglienti e porto stupendo. Ho tratto ispirazione per molte mie nuove opere artistiche grazie agli scenari unici presenti nella tua terra.
ILARIA – Qual è il tuo rapporto con l’arte?
ANNELISE – Il mio rapporto con l’arte, da che io ricordi, inizia quando avevo cinque anni. È stata una fortuna avere dei genitori che credessero in me, specialmente mio padre. Io non sono un’artista casuale ma lavoro tutti i giorni e mi divido tra pittura, scrittura, sartoria, mosaici… qualcosa la trovo sempre. L’arte mi affascina e i pilastri della mia arte sono innovazione e originalità: da me nascono cose nuove, la mia creatività è spietata. Mi dà tutto la mia mente e quando creo qualcosa, quel qualcosa deve prima di tutto stupire me, sono fortunata perché oltre me spesso capita che stupisca tante altre persone. La mia arte è azzeccata. Quello che faccio piace ai più e di questo sono felice anche se io penso sempre a me e mai agli altri. Quando faccio arte, io ci metto l’anima e se c’è l’anima, c’è qualcosa in più.
ILARIA – Sei pittrice e scultrice: quali sono i tuoi generi preferiti e quali grandi Maestri ha seguito?
ANNELISE – Nella pittura come nella scultura seguo principalmente le istanze interiori. Ho amato l’impressionismo e in parte adotto alcune tecniche apprese in particolare studiando Claude Monet, ma amo tanto l’Informale e Dubuffet, che da cui credo di aver ereditato l’interesse per la casualità del gesto. Anche Pollock mi ha dato tanto. Nella scultura, ma meglio nella “forma” posso definirmi figlia del cubismo e credo di rientrare tra le Avanguardie italiane. A volte mi sento parte dell’espressionismo tedesco o russo, spesso vicina a Chagall per la dimensione di sogno, oppure al simbolismo di Dalì, ma il mio linguaggio è assolutamente personale e il rimando a tanti differenti artisti conferma solo che sono figlia del mio tempo.
ILARIA – Cosa vuoi raccontare con le tue opere d’arte?
ANNELISE – La maggior parte delle ispirazioni per la mia creazione proviene dalla vita quotidiana contemporanea. La mia arte mette in risalto il tema della vita quotidiana delle persone in modo narrativo.
Nelle mie sculture cerco di esprimere il mio amore per la vita e la mia fede nell’umanità trasmettendo l’interesse e la vitalità della vita quotidiana delle persone in uno stile umoristico e realistico. Mi considero una narratrice, consolidando un segmento in corso della scena della storia in tableaux e inserendovi l’interesse e il pensiero corrispondenti. Mettendo le “persone” sotto i miei riflettori, mi concentro sulla formazione della personalità e dei dettagli di ogni personaggio. Ogni scena dell’opera è un palcoscenico e ogni personaggio ha il suo pubblico e il suo mondo.
ILARIA – Puoi raccontarci un episodio tra le tante mostre d’arte a cui hai partecipato che ricordi con particolare piacere?
ANNELISE – Il 2 luglio 2021 c’è stata una selezione per partecipare a una mostra a Roma della Global Arte, ho partecipato con un tributo a Fellini ispirato al film “La strada”, si tratta di due dipinti che si assemblano creandone uno, opera che avevo già presentato nel 2019 in occasione de “Le Notti Felliniane”. Sono stata selezionata e quest’opera ha avuto un grande successo: mi trovavo al palazzo del Vicariato Vaticano. La mostra è stata presentata da Vittorio Sgarbi che, di tutti gli artisti presenti, ne ha citato solo alcuni, io ero fra quelli: per me è stata come una consacrazione.
ILARIA – Prossimamente sarai impegnata nella realizzazione di un film, ci può anticipare qualcosa?
ANNELISE – Si tratta di un docu-film dal titolo “Le perle del Veneto” prodotto da “Ondamovie Film”. Abbiamo presentato il teaser alla 78’ Mostra del Cinema di Venezia qualche mese fa, all’Italian Pavilion dell’Istituto Luce di Cinecittà. Il film si sviluppa su una trama che altro non è che un pretesto per parlare delle 4.500 ville del Veneto. Io sono stata scelta per la sceneggiatura e per la consulenza artistica, mi occupo anche della parte che riguarda i costumi, molti dei quali sono interamente creati da me, e nei prossimi mesi inizieremo le riprese: sarà anche la mia prima volta alla regia.
ILARIA – Per te questo è un anno colmo di eventi importanti tra cui l’appuntamento all’Expo di Dubai. Raccontaci…
ANNELISE – Partecipo con gioia all’Expo universale di Dubai con la mia opera “Lo specchio”.
ILARIA – Cosa bolle in pentola?
ANNELISE – La presentazione del libro “Protagonisti del tempo d’arte”, un catalogo che verrà presentato il prossimo 8 giugno nelle aule del Senato della Repubblica, nel quale si parla di me e della mia arte nella sezione “pittura”.