Il dibattito sulla gestione dei servizi sociali dell’Ambito Br1 è surreale. Si assiste ad una levata di scudi da parte della maggioranza politica che guida il Comune di Brindisi, che si erge a difensore dei lavoratori e degli utenti dei servizi, come se non sia stata proprio l’amministrazione Rossi ad annullare le risorse per Adi e Sad ed a decurtare del 20% gli apporti per gli altri servizi.

Come al solito, Rossi ed i suoi provano a mistificare i fatti e la buttano in demagogia, rifuggendo ancora una volta dalle proprie eclatanti responsabilità nell’aver arrecato sofferenza e disagi a utenti ed operatori. Quella di tagliare sui servizi sociali è stata una scelta politica chiaramente sbagliata (si poteva tagliare su altri capitoli, come ad esempio sulle anonime estati brindisine), come testimonia il fatto che l’adesione al Piano di riequilibrio era evitabile e che adesso lo stesso Piano viene modificato tornando sui propri passi rispetto all’annullamento dei trasferimenti di risorse per Adi e Sad.
Ma poi, è normale che Rossi ci faccia sapere candidamente solo adesso che il Comune di San Vito sarebbe stato inadempiente in questi anni, avendo versato – a suo dire – 110.000 l’anno invece che 400.000 euro? Dov’erano Rossi, la Giunta e i dirigenti prima? A quale fine è stata tollerata quella situazione di precarietà, che ha legittimato anche che si spingessero gli utenti di alcuni servizi come Adi e Sad verso i privati? Se non sapevano e lo hanno scoperto solo adesso, tanto peggio: significa quantomeno che c’è stata imperizia.
Troppo facile fare adesso i paladini di turno solo perché conviene indebolire la controparte in una partita di poltrone e gestione di potere in vista della campagna elettorale che vede come sempre i cittadini soccombenti. Gli operatori dell’integrazione scolastica giustamente pongono il tema: meno risorse equivalgono a minore occupazione. Hanno ragione, lo sappiamo bene: per questo abbiamo contestato aspramente quel Piano di riequilibrio e le scelte contenute al suo interno che tutti fanno finta di aver dimenticato. Nel frattempo, da questo mese i cittadini beneficiari del servizio di assistenza domiciliare integrata dovranno contribuire alle spese del costo del servizio, cosa mai accaduta prima. Non vorremmo che tutta questa sceneggiata napoletana sia una cortina fumogena creata ad arte per distogliere l’attenzione da un’operazione di revisione al ribasso di servizi fondamentali come quelli dell’Adi e del Sad.

Gianluca Quarta, Consigliere comunale Forza Italia Brindisi