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Fp Cgl Brindisi:Chiudono dall’1 Giugno i Punti di primo intervento territoriale (Ppit) di San Pietro V.co e Cisternino.

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Il numero annuale di accessi (stimato intorno ai 3 mila o poco più) non raggiungerebbe la soglia minima per il mantenimento di tali strutture pari al doppio  degli accessi come previsto dal decreto n. 70/2015 del ministero della Salute. 

Le motivazioni di questa ennesima soppressione di servizi sanitari ai cittadini viene giustificata  con la grave carenza di personale Medico. 

E’ noto, infatti, che dal 15  al 31 maggio, per impegni in altre esperienze lavorative, verranno meno ulteriori 8 medici andando ad aggravare  una situazione già precaria  (mancano  32 medici solo nel  servizio 118 di Brindisi di cui 14 nell’area nord e 18 nell’area sud). 

I medici  che restano nei due (oramai) ex PPIT andranno a colmare le carenze  delle automediche e PPIT presenti sul territorio ( Ostuni, Fasano , Centrale operativa, Mesagne, Francavilla e Brindisi) .

Ma se è vero che le prestazioni erogate nei due PPIT in questione durante l’anno si aggirano intorno alle 3000  e dunque molto meno delle 6000 previste dal piano di riordino ospedaliero è pur vero  che ci sono precise responsabilità  per una non corretta organizzazione dell’intero sistema distrettuale.

E’ appena il caso di precisare che il  Punto di primo intervento territoriale, così come strutturato, può garantire un trattamento sanitario di base, prendendo in carico i soli codici bianchi e verdi e dirottando le urgenze verso i reparti degli ospedali.

Difficile comprendere la ratio  secondo cui, nonostante nei PTA (dove allocano i PPIT) esista  già dal 2017 una piastra ambulatoriale “multidisciplinare”, non si sia mai voluto  valorizzarla  utilizzandola a favore dei PPIT.

Di fatto, se un paziente  si reca in un PPIT per una congiuntivite non  ha la possibilità di effettuare , tramite PPIT , la prestazione dello specialista presente sul posto ed è costretto a recarsi al Perrino.

E ancora se un paziente  ha subito un trauma leggero non può approfittare dello specialista in sede ed essere trattato in tempi rapidi ma deve recarsi al Perrino.

E cosi via per tanti altri casi di cosiddetti codici bianchi e verdi, che potrebbero essere trattati in sede senza congestionare e  sovraffollare il Perrino. 

Il risultato è  che la percentuale degli accessi  nell’anno al Perrino,  circa il 74 %,  sono  codici bianchi e verdi e solo per la restante parte (26%)  si tratta di codici gialli e rossi che  devono, necessariamente, essere trattati dalla struttura di II livello.

I cittadini sono ben consapevoli  del fatto che nei PPIT non possono effettuare tali prestazioni e, di conseguenza, si recano direttamente al Perrino andando ad intasare una struttura di emergenza già di per sé al collasso.

Per quanto riguarda le continue defezioni di personale Medico, invece, bisogna avere ben presente che trattasi di personale medico con contratto in convenzione con trattamento normativo ed economico molto distante da quello dei colleghi ospedalieri ( dirigenza medica).

Tanto  vero  che se un medico è in malattia tali giorni non gli vengono retribuiti dall’ASL. 

Da anni si sta cercando , attraverso diverse  azioni  sindacali, di far convogliare  tali figure mediche direttamente nella Dirigenza Medica con l’applicazione del CCNL della  DIRIGENZA MEDICA E VETERINARIA. Si tratterebbe di un giusto riconoscimento a Medici che lavorano fianco a fianco  con le stesse responsabilità e gli stessi rischi dei colleghi ospedalieri.

In conclusione, il provvedimento  di ridistribuzione del personale Medico andrà, sicuramente, a  rafforzare l’emergenza territoriale  garantendo più medici sul territorio ma non  si può assolutamente  consentire la soppressione di ulteriori servizi ai cittadini.  

Per quanto innanzi, la FP CGIL ha chiesto ai vertici ASL BR di voler intervenire con  urgenza, ponendo in essere ogni opportuna iniziativa affinchè vengano risolte le problematiche denunciate che hanno una pluralità di conseguenze negative sui pazienti e sui lavoratori preannunciando, in difetto, una serie di iniziative pubbliche locali  in difesa del Diritto Costituzionale dei Cittadini ad avere “Le Cure Migliori Possibili”.


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