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Consorzi di Bonifica. M5S: “ A cinque anni dalla legge ci chiediamo se non sia utile un nuovo intervento legislativo per individuare soluzioni diverse dal Consorzio Unico”

“Sono passati cinque anni dalla legge regionale 1/2017 che ha previsto la creazione del Consorzio unico, ma sono evidenti i ritardi nell’attuazione degli adempimenti prescritti per rendere operativo il passaggio delle competenze dai quattro Consorzi di Bonifica commissariati al nuovo soggetto.

L’elaborazione dei Piani Generali di Bonifica è un elemento fondamentale per avviare il processo di riforma dei Consorzi. Il Consorzio Unico, infatti, non potrà costituirsi finché i Piani Generali di Bonifica, propedeutici ai nuovi Piani di Classifica, non saranno approvati dalla Regione e finché la riscossione dei tributi, funzionale all’alleggerimento del debito, che allo stato attuale è di circa 160 milioni di euro, non sarà allineata all’anno finanziario in corso. Le attività necessarie alla elaborazione dei Piani Generali di Bonifica avrebbero dovuto essere completate entro il 1°marzo, ma ad oggi non abbiamo notizie. Abbiamo anche inviato una nota all’ufficio regionale competente per sapere quali consorzi hanno provveduto alla definitiva predisposizione dei Piani. Ritardi si registrano nell’adozione delle misure per riequilibrare la gestione corrente e accelerare il ripiano della debitoria pregressa. Viste le criticità ci chiediamo se non sia utile prospettare un nuovo intervento legislativo regionale, in modo da escludere la costituzione del Consorzio Unico e individuare soluzioni ulteriori”. Lo dichiarano il capogruppo del M5S Marco Galante e il vicepresidente del consiglio regionale Cristian Casili che hanno depositato una richiesta di audizione in IV Commissione sulle prospettive di rilancio dei Consorzi di Bonifica commissariati.

“In questi anni – continuano i pentastellati – c’è stata anche una drastica riduzione del personale in servizio presso i 4 Consorzi, passato da 240 unità nel 2011 a 189, una circostanza che rende difficile garantire l’assolvimento dei compiti affidati ai Consorzi. Le criticità relative al personale rendono indispensabile la definizione di un concreto indirizzo politico per soddisfarne il fabbisogno, in modo da garantire un’efficiente offerta dei servizi consortili e la manutenzione ordinaria e straordinaria da svolgere per tutto l’anno lavorativo. Sono state numerose e consistenti le anticipazioni finanziarie erogate dalla Regione per sopperire alla mancanza di entrate e per far fronte alle spese. Le deficienze finanziarie hanno prodotto una consistente morosità e non è stata sufficiente a riequilibrare la gestione nemmeno la consistente azione di falcidia della debitoria portata avanti dalla Regione. Abbiamo chiesto l’audizione per conoscere come e in che tempi la gestione commissariale sarà in grado di adempiere agli impegni previsti dalla legge regionale 1/2017 e come si intende assicurare il fabbisogno di personale e la riorganizzazione dello stesso per garantire una maggiore offerta di servizi. A questo si deve aggiungere che le attuali infrastrutture consortili necessitano di consistenti interventi di manutenzione e ammodernamento, oltre che di nuovi interventi per fronteggiare le emergenze connesse alla siccità. Per questo abbiamo richiesto in audizione anche l’intervento di ANBI, per conoscere le buone pratiche e i modelli di governance più efficienti già sperimentati in altre regioni per rilanciare l’attività dei Consorzi. Riteniamo, inoltre, utile avere informazioni sulle prospettive di sviluppo in Puglia del progetto ‘laghetti’ lanciato da ANBI su scala nazionale per trattenere e non disperdere l’acqua piovana aumentando la capacità di invaso che include, tra l’altro, l’utilizzo di cave dismesse. Questa iniziativa è già stata avviata nella nostra regione grazie ad una proposta del M5S, con lo stanziamento di 100 mila euro per verificare, attraverso studi specialistici, la possibilità di riutilizzare le cave dismesse come ‘biolaghi’ per il recupero e il riutilizzo delle acque reflue e di quelle piovane. Con tali risorse sono già stati predisposti alcuni studi di fattibilità riferiti a cave collocate sul territorio regionale, sulla base dei quali dar seguito a progetti volti a rinaturalizzare le cave e recuperare grandi quantità di acqua, oltre a migliorare la biodiversità e il microclima e sottrarre al degrado importanti zone del nostro territorio. Approfitteremo dell’audizione anche per definire il ruolo dei consorzi nell’ambito di questi progetti e individuare le risorse. Il servizio offerto dei consorzi, soprattutto ora che servono interventi importanti nel settore idrico, è fondamentale, ma serve una governance efficiente subito”.

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