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Come si stanno muovendo i paesi europei per il caro energia?

Caro-Energia: quali sono gli interventi in Europa?
Sono efficaci gli interventi energetici italiani? Tutta Europa si trova da mesi in una crisi energetica senza precedenti negli ultimi decenni. Ogni paese di Europa si è mosso però in modo differente.

All’Italia manca ancora il tanto agognato tetto massimo dell’energia richiesto durante il governo Draghi. Quali sono stati gli interventi degli altri stati europei?

Sono passati ormai 6 mesi dall’inizio della crisi energetica in Europa e ancora oggi pare che la fine non sia vicina e che addirittura i prezzi siano destinati ad un ennesimo aumento, rendendo necessari interventi statali. Ad oggi infatti il problema che si pone è quello di riempire le riserve di gas per scongiurare blocchi dei servizi nei mesi invernali.

I paesi europei si sono messi in moto nei mesi passati per scongiurare questa eventualità che significherebbe un blocco della produzione, ma soprattutto lasciare i cittadini al freddo invernale.

Congiuntamente l’Unione Europea ha posto l’obiettivo di ridurre la consumazione di gas di tutti gli stati membri del 15% dal 1 agosto 2022 al 31 marzo 2023. Questa riduzione è basata sulla media del consumo degli ultimi cinque anni.

Quali sono gli interventi in Italia?

Come si è mossa l’Italia? Il nostro governo è stato uno dei più attivi a riguardo, sia perché siamo uno dei paesi più colpiti da questo caro energia per la nostra dipendenza dal gas russo. Sia perché tra questo caro-energia e tra l’inflazione galoppante degli ultimi mesi, i risparmi degli italiani sono messi particolarmente sotto stress.

Con l’approvazione dell’intervento del Decreto “Aiuti-bis” il governo è arrivato a stanziare 52 miliardi di euro per proteggere i consumatori italiani dal rincaro delle bollette della luce e delle bollette del gas.

L’intervento può essere riassunto nei principali punti:

1. Contenimento della spesa per l’elettricità – vengono annullati gli oneri generali di sistemi e vengono concessi crediti di imposta per le aziende energivore (per il primo trimestre) e per le non energivore per secondo e terzo trimestre del 2022

2. Contenimento della spesa per il gas – anche in questo caso gli oneri generali di sistema, viene ridotta l’IVA per metano al 5%, crediti di imposta come nel caso dell’energia elettrica

3. Indennità anti-inflazione – Bonus 200

4. Contenimento per la spesa dei Carburanti – riduzione delle accise sulla benzina e vengono anche introdotti dei crediti di imposta per le aziende di trasporti.

5. Bonus per cittadini in difficoltà per l’energia

6. Liquidità e bonus per imprese

Gli interventi messi in atto contro il caro energia in Europa

Gli stati europei, a seconda delle varie criticità geopolitiche del momento. Spicca il fatto che alcuni stati sono stati in grado di attivare un tetto massimo all’energia, misura non riuscita al governo italiano. Spagna e Portogallo ad esempio sono riusciti ad attuarlo per le diverse fonti di approvvigionamento del gas rispetto al resto dell’Europa. Quello che spicca è che quasi la totalità degli stati europei ha elargito bonus per i cittadini più in difficoltà nel pagare le bollette. Mentre il Tetto Massimo all’energia è stata una misura che solo pochi sono riusciti ad attivare in maniera efficace.

Ci aspetta un autunno di Austerity Energetica

Le possibilità che nei prossimi mesi si entri in un periodo di Austerity Energetica, ovvero di misure per ridurre il consumo di energia da parte di aziende e privati. Alcune di queste misure sono già state messe in atto da parte di alcuni stati membri dell’Unione. Anche in Italia vi è un piano, se si raggiungesse la Fase 2 dell’emergenza energia, che prevede tagli di consumo e razionamento del consumo dell’energia. In particolare le possibili misure possono essere: coprifuoco dei negozi e locali dopo una certa  ora, tagli alle aziende energivore, riduzione della potenza dei caloriferi, taglio illuminazione pubblica e molto altro.
Al momento lungo tutto il territorio ci sono già iniziative dei singoli enti territoriali.

In Europa però è già realtà. In Spagna da settembre i negozi dovranno spegnere le vetrine dopo una certa ora e tenere chiuse le porte dei negozi, riducendo lo spreco energetico. In Francia le grandi catene di negozi saranno costrette a chiudere prima. In Austria l’illuminazione pubblica potrebbe essere limitata e i supermercati sono obbligati a tenere le luci spente all’esterno.

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/interventi-caro-energia-in-europa/

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