Il Centro per la famiglia che porta il nome di Marcella Di Levrano, giovane madre vittima di mafia, ha iniziato a operare ad agosto dello scorso anno.

In questi mesi i servizi erogati si sono strutturati, rispondendo a un numero crescente di domande che hanno spesso evidenziato la necessità di una presa in carico globale dei bisogni segnalati da singoli e famiglie.

Il sistema di presa in carico predisposto si è perfezionato, richiedendo un’implementazione delle ore destinate agli interventi da garantire alle persone che si rivolgono allo sportello per chiedere supporto specialistico. L’organizzazione del centro ascolto si avvale di figure professionali che possono contare su un’esperienza formativa e acquisita sul campo che, per essere utilizzata al meglio, ha richiesto un’azione di rafforzamento del servizio, al fine di offrire possibili riscontri ai bisogni segnalati e contrastare vecchie e nuove forme di povertà”, spiega Antonio Calabrese, presidente del Consorzio BR4 evidenziando la decisione che ha motivato il Consiglio di Amministrazione dell’ATS a procedere con delibera approvata all’unanimità.

Il metodo operativo del Centro si basa su un approccio sistemico che punta a integrare le diverse professionalità impiegate nella prestazione dei servizi offerti. “Lavoriamo in rete con i servizi pubblici e privati attivi nei Comuni dell’ATS BR4; insieme al Consultorio Familiare per la presa in carico integrata degli utenti; con il servizio per le Dipendenze e in collaborazione con le figure della mediatrice familiare e di quella linguistico-culturale di recente istituite dal Consorzio BR4”, spiegano le referenti del Centro Famiglia. Loro sono Valentina Begaj, assistente sociale; Alessandra Campana, psicologa; Alessia Carluccio, assistente sociale; Alessia Pisanelli, avvocato; Emilia Pugliese, mediatrice familiare.

L’équipe tutta al femminile di professionisti accoglie e informa le famiglie, definendo le azioni più idonee per provenire e rimuovere condizioni di emarginazione; garantisce supporto psicologico a singoli, coppie e famiglie; sostiene il ruolo genitoriale nelle tappe evolutive del percorso di crescita dei figli; offre percorsi di mediazione familiare rivolti a  coppie e genitori che vivono situazioni di conflitto, e di mediazione interculturale a tutti i cittadini stranieri con l’intento di favorirne l’integrazione sociale; garantisce consulenza legale a genitori e famiglie che hanno necessità di approfondire norme che regolano la vita familiare in particolari momenti quali la separazione, il divorzio, l’affidamento familiare, l’adozione. 

Il Centro Ascolto, gestito dalla cooperativa “San Bernardo”, ha sede presso il distretto socio-sanitario n.4, nei locali dell’ospedale “San Camillo de Lellis” in via Panareo al civio 8. L’accesso al servizio può avvenire tramite invio da parte dei Servizi Sociali o in modo volontario da parte dell’utente, secondo il seguente orario: dal lunedì al venerdì  dalle ore 9 – 13, martedì e giovedì pomeriggio dalle ore 15 alle 18. Si può accedere liberamente o chiamando al numero telefonico 0831.739418, e-mail centroascolto@ambitomesagne.it.