BRINDISI.LA POLITICA INDUSTRIALE PER BRINDISI: NUOVE SFIDE VECCHI NODI
Come è giusto in ogni sistema democratico ognuno è legittimato liberamente ad esprimere il proprio pensiero e la propria sensibilità sui temi di attualità, politica o economia.
Personalmente in qualità di Coordinatore Provinciale sento il dovere di esprimere la posizione della UIL confederale di Brindisi seguendo quanto ci indicano le Linee Congressuali Nazionali del nostro Sindacato.
In UIL siamo strenuamente convinti che parlare di temi molto delicati e complessi come la politica industriale senza avere chiari una prospettiva ed un punto di arrivo per il futuro sia un grave errore pari al farsi portavoce di posizioni puramente ideologiche che non guardano in faccia la realtà. Sono due atteggiamenti inutili sia alla ripresa che allo sviluppo concreto del territorio.
È noto che Brindisi sia classificata come Area di Crisi Industriale: per questa ragione negli scorsi mesi il Ministero dello Sviluppo Economico ha stanziato specifiche risorse per aiutare un Sistema che non è più da tempo pienamente competitivo. Nel dettaglio sono stati stanziati dal Governo 4,5 milioni per la città di Brindisi e 12,8 milioni per i Comuni della sua provincia, risorse destinate a rafforzare il tessuto produttivo locale, salvaguardare i posti di lavoro esistenti e favorire nuovi investimenti. Da qui ha preso le mosse l’Avviso Pubblico legge n. 181/1989 il quale non ha esaurito tutte le risorse a disposizione dando la possibilità di bandire un secondo Avviso Pubblico pubblicato lo scorso 14 ottobre 2022, con lo stesso obiettivo.
Si sono citati due riferimenti chiari e precisi per condividere come, a parere di chi scrive, l’obiettivo ultimo di salvaguardare gli attuali livelli occupazionali e creare le condizioni per nuove possibilità di lavoro passi esclusivamente da una responsabile interlocuzione con tutti gli attori coinvolti in tali processi complessi: Amministratori, Enti Locali, Privati, Imprese, Corpi Intermedi, Parti Sociali. Pensare di non coinvolgere anche solo uno di questi attori è un errore imperdonabile che non permetterebbe di raggiungere alcun esito di Sistema per il territorio.
Il Sindacato ha il dovere di difendere il futuro dei lavoratori e delle persone perché è verso di questi che svolge la propria missione istituzionale; verso le “persone” e non verso i Campioni Nazionali. Abbiamo tutti il dovere, il Sindacato prima di ogni altro, di difendere i livelli occupazionali cosi come al contempo ognuno, Sindacato compreso, deve sentire la responsabilità di immaginare lo sviluppo futuro. Non possiamo cedere al ricatto della povertà per cui, per la certezza di una manciata di lenticchie oggi sentiamo di essere legittimati a svendere definitivamente la nostra terra.
Non si può parlare di Industria e di sviluppo del Sistema Industriale a Brindisi se non si considera che la zona industriale della città è interessata, ancora oggi, dal grosso scotto della zona SIN – Sito di Interesse Nazionale – un’area contaminata molto estesa classificata come pericolosa dallo Stato che necessita di interventi strutturali di bonifica del suolo, del sottosuolo e delle acque superficiali e sotterranee per evitare notevoli danni ambientali e sanitari. Come si può pensare di rendere attrattiva questa città se non si intervenire in maniera programmatica e corale sul tema delle bonifiche? Chiunque abbia pensato o pensi ancora oggi a Brindisi come ad un enorme vespasiano in cui scaricare le nefandezze peggiori in cambio di una mancetta si sbaglia.
La UIL di Brindisi non è disposta a cavalcare suggestioni o sensazionalisti mediatici, intende piuttosto utilizzare il metodo del confronto sulle politiche industriali responsabili e sostenibili capaci di valorizzare l’intero territorio e rilanciare l’Industria guardando al Turismo, alla Cultura, al Porto. Un Porto che non può essere avvilito nelle sue multiformi potenzialità per favorire le vocazioni crocieristiche di altre città.
Brindisi può realmente ambire a diventare il crocevia strategico di uno sviluppo a tutto tondo, è dotata di infrastrutture strategiche che vanno implementate e non mortificate. Brindisi ha le carte in regola per giocare questa partita. La UIL di Brindisi non condivide alcuna posizione preconcetta o antagonista in quanto ha nel proprio metodo il confronto sereno con l’Amministrazione Comunale ed ogni altro soggetto, Istituzionale e non, che abbia a cuore il bene di questa città.