E’ di nuovo aperto e funzionante il Centro Dialisi dell’ospedale di Ostuni. Era rimasto chiuso dall’ottobre scorso per consentire l’esecuzione di importanti lavori di ammodernamento. I pazienti, durante questo periodo, sono stati temporaneamente indirizzati alle vicine sedi di Oria e di Fasano. 

La dotazione di posti letto è rimasta invariata: otto dedicati alle operazioni di emodialisi ed uno ai pazienti in osservazione, che vengono ospitati separatamente in una sala denominata ” grigia”. Le postazioni sono dislocate in locali molto ampi, al quale si aggiungono una stanza per i medici, due spogliatoi, una sala macchine per la disinfezione dei reni artificiali ed un’altra per la manutenzione.

L’innovazione più importante è quella relativa al ciclo dell’acqua necessaria alle apparecchiature per la dialisi: è stato installato un nuovo impianto di bi-osmosi che consente l’alimentazione simultanea di tutti i reni artificiali. L’impianto fra l’altro produce acqua “ultrapura” da utilizzare nel corso delle terapie cui i pazienti si sottopongono. La disinfezione avviene con un sistema termico automatico che garantisce impatto ambientale pari a zero; non vengono adoperate infatti sostanze chimiche. In più il sistema installato permette di ridurre la rumorosità e i consumi, sia energetici sia idrici. Tutto il processo, infine, può essere controllato anche da remoto.

“Il sacrificio dei nostri assistiti, durato qualche mese – ha dichiarato il dottor Luigi Vernaglione, direttore di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale Perrino, dalla quale il centro di Ostuni dipende – viene adesso ampiamente ripagato dall’innovazione tecnologica. Con questo nuovo sistema – prosegue – si riesce, inoltre, a far giungere alle macchine acqua incontaminata, come negli altri centri, ma con un impatto ambientale azzerato. Si tratta di tecnologie all’avanguardia – conclude Vernaglione –  presenti solo in nove centri d’Italia: fra questi, oltre a quello di Ostuni, anche quello dell’ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana”.

La ristrutturazione ha riguardato inoltre il sistema di climatizzazione, gli impianti elettrici (adesso funzionanti a led), i controsoffitti, gli infissi, le porte interne.

“Abbiamo rispettato gli impegni – ha dichiarato il direttore generale di Asl Brindisi, Flavio Maria Roseto – e oggi siamo in grado di erogare all’utenza prestazioni significativamente superiori. Ed è questa la nostra più grande soddisfazione. Sento il dovere di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere questo traguardo: dal direttore Vernaglione all’ingegner Renato Ammirabile, che insieme al geometra Massimo Pagano ha diretto i lavori, agli ingegneri Donato Accogli e Daniele Paladini che li hanno attivamente coadiuvati”.