La maggioranza ha bocciato la mozione da me presentata, unitamente ai Consiglieri Carmela LOMARTIRE, Antonio ELEFANTE, Marco VADACCA e Giampaolo D’ONOFRIO, per rendere applicabile anche nel comune di Brindisi la Legge Regionale 12 agosto 2022 n. 20 (cosiddetto Piano Casa).
Se approvata la mozione avrebbe consentito di promuovere forme di riqualificazione e di riuso del patrimonio edilizio esistente al fine di migliorare la qualità architettonica e ambientale dello spazio abitabile, aumentare la sicurezza statica e igienico-funzionale e le prestazioni energetiche dei manufatti, favorire la riqualificazione ambientale, paesaggistica e architettonica del tessuto edificato, contribuire alla riduzione dei cambiamenti climatici da ottenersi congiuntamente alla riduzione delle superfici destinate a nuovi insediamenti. Grazie a questa legge, infatti, i fabbricati esistenti, legittimi o legittimati, possono essere ampliati beneficiando di un “bonus” edilizio.
Sono numerosissimi i comuni pugliesi, anche nella provincia di Brindisi, che hanno approfittato di questa opportunità.
Risibili le motivazioni addotte per giustificare il no.
Tra queste la più rilevante che la circostanza che Legge è stata impugnata dal Governo che ha sollevato un conflitto di attribuzioni innanzi alla Corte Costituzionale che non si è ancora pronunciata!
Meno comprensibile il parere negativo formulato dalla Dirigente della ripartizione urbanistica ossia la circostanza che molte delle zone omogenee B e C in cui proponevamo di applicare la Legge sono soggette a pianificazione di recupero. E tanto ben sapendo che tutti i piani particolareggiati, compresi i piani di recupero, sono scaduti da un notevole lasso di tempo senza che il Comune abbia mosso un dito.
Sempre con la stessa mozione avevamo previsto la monetizzazione invece che la cessione delle superfici a standard ed anche per gli spazi da destinare a parcheggi nella impossibilità di reperirli. Soluzione che avrebbe dato una boccata di respiro alle esauste casse comunali.
Ma a Brindisi ha prevalso ancora una volta la politica del no ha prevalso a tutto discapito delle attese dei cittadini e delle imprese.
Così è accaduto che una mozione presentata a settembre venisse discussa solo 4 mesi dopo e che il parere della Dirigente fosse notificato il giorno stesso in cui era prevista la discussione in Consiglio Comunale.
La circostanza da evidenziare è che la Legge Regionale sul piano casa è stata approvata da una Regione governata dal Pd, dal Movimento 5 Stelle e da liste civiche presenti anche nel Consiglio Comunale di Brindisi e fatta propria, altresì, da Comuni pugliesi governati da maggioranze di ogni colore politico.
Insomma ancora una volta la città di Brindisi viene ridotta ad una Cenerentola rispetto ad altre realtà pugliesi.