MIGRANTI. UNARMA: “L’HOTSPOT DI LAMPEDUSA È INADEGUATO, SIAMO AL COLLASSO”
“Dopo mesi di sacrifici e appelli alle istituzioni, ribadiamo che le condizioni umanitarie nell’hotspost di Lampedusa sono precarie sia per le migliaia di migranti che sbarcano sulle nostre coste, sia per gli operatori di pubblica sicurezza che lavorano in condizioni di disagio personale e assistenziale” – così Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma, associazione sindacale dell’Arma dei carabinieri – “La struttura non è più adeguata all’accoglienza, siamo al collasso del sistema: si pensi che l’hotspost ha una capienza di poche centinaia di
posti, mentre solo nell’ultimo weekend sono giunte almeno 3.200 persone, perlopiù pressate durante i controlli di identificazione, per cui mancano servizi igienici dignitosi e bisognose di cure mediche. Basta poco perché il malessere sfoci in risse, una situazione in cui anche noi carabinieri abbiamo bisogno di aiuto, siamo in pochi e con turni di lavoro sfiancanti. Grazie a Unarma e alla sensibilità dei Comandanti” – prosegue l’associazione –“Dallo scorso anno sull’isola registriamo un maggior numero di militari, provenienti anche da altri reggimenti,
purtroppo però il lavoro dei carabinieri in situazioni di crisi è sostenibile solo con un’azione sinergica tra mediatori culturali, operatori sanitari e referenti delle istituzioni, il cui supporto è oggi insufficiente. Come Unarma chiediamo che a Lampedusa siano individuati spazi funzionali per riunire gli immigrati in arrivo, per salvaguardare
la dignità di questi ultimi ed evitare pericolose calche. Perché, per esempio, non prevedere dei trasferimenti massicci a mezzo di navi militari, peraltro già in corso, o con navi dedicate così come si fece con le navi quarantena ai tempi del Covid?”