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BRINDISI.BIRGITTA(PRI):Una Alleanza per lo sviluppo di Brindisi

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Mancano oramai meno di tre mesi allo svolgimento delle consultazioni elettorali per l’elezione del Sindaco ed il rinnovo del Consiglio Comunale.

In questi mesi ci siamo confrontati con diverse forze politiche e movimenti civici per giungere alla elaborazione di un programma capace di far uscire la città dalle secche in sui si trova.

Riteniamo che Brindisi abbia bisogno di una Alleanza per lo sviluppo capace di superare steccati e barriere ideologiche, che ponga finalmente al centro del proprio agire le persone.

Con questo spirito abbiamo condiviso con Azione, Brindisi a Colori, Casa dei liberali e Senso Civico alcune linee programmatiche che intendiamo offrire al contributo di altre forze politiche e movimenti civici, che intendano operare per restituire alla città una propria identità, fondata sulla solidarietà generazionale, la partecipazione e la possibilità per tutti di esprimere la propria unicità.

Nella prossima settimana apriremo la discussione sulla possibile figura del candidato Sindaco che individueremo in colui o colei che riterremo sappia interpretare al meglio tutti questi propositi.

                                                                          Il Segretario Cittadino

                                                                                 (Vito BIRGITTA)


PREMESSA

 

Da troppo tempo Brindisi è priva di una sua identità, stretta tra l’esigenza di individuare un nuovo modello di sviluppo e la nostalgia per un passato colmo di aspettative.

Una città con una storia millenaria, ricca di cultura, tradizione, testimonianze architettoniche, storiche ed artistiche, sembra aver smarrito il suo cammino.

Gli stessi cittadini paiono aver perso ogni fiducia nelle istituzioni preferendo il rifugio nel privato e la rinuncia ad una partecipazione attiva alla vita politica e sociale.

Lo testimonia la scarsa partecipazione alle consultazioni elettorali che ha consentito, anche nel recente passato, ad una esigua minoranza di poter reggere le sorti della città.

I firmatari del presente documento sono invece animati dalla convinzione che qualunque cittadino, senza distinzione di censo, età, convinzioni politiche o religiose possa contribuire alla crescita della comunità in cui vive.

Riteniamo che sia giunto il momento di consentire a chiunque di svolgere un ruolo attivo in questa funzione di servizio, mettendo a disposizione la propria professionalità, le proprie conoscenze, le proprie esperienze, nella convinzione che l’inizio di un percorso comune fungerà da stimolo affinché altri si riconoscano in questo cammino.

Crediamo nella politica quale massima espressione della democrazia: la politica è impegno, dedizione, passione, lealtà, attenzione verso il cittadino con i suoi sogni, le sue aspettative, i suoi bisogni.

Siamo animati dalla convinzione che privilegiare il merito, la capacità, le competenze professionali sia il miglior modo per far emergere una classe dirigente all’altezza del compito arduo che la attende.

Con questi obiettivi le forze politiche ed i movimenti civici di Azione, Brindisi a colori, Casa dei Liberali, Partito Repubblicano Italiano e Senso Civico hanno elaborato degli spunti programmatici con l’obiettivo di fare invertire rotta a Brindisi.

Un programma che si vuole partecipato, che si arricchisca con suggerimenti dal basso e sia aperto al contributo di altre forze politiche per dare vita ad una Alleanza per lo sviluppo della nostra città.

In quest’ottica sarà avviata una campagna di ascolto in tutti i quartieri cittadini e si aprirà un confronto con le espressioni organizzate della società civile: associazioni datoriali, organizzazioni sindacali, ordini professionali e mondo del volontariato. 

Intendiamo porre al centro dell’attenzione amministrativa la valorizzazione ed il pieno utilizzo delle infrastrutture di cui Brindisi dispone, il rilancio delle attività produttive e delle iniziative in campo industriale, il corretto utilizzo della fascia costiera, lo sviluppo del turismo, la difesa del commercio locale, la riscoperta dell’agricoltura,  la salvaguardia dell’ambiente e della salute, una adeguata assistenza sanitaria, l’attenzione ai problemi della terza età, la tutela dei diversamente abili, la promozione di opportunità di lavoro e di autoimpiego per i giovani, il corretto utilizzo dei beni comuni e la promozione del territorio.

Sono percorsi ed obiettivi che ci sentiamo di condividere e per il conseguimento dei quali intendiamo spenderci, animati esclusivamente da uno spirito di servizio che confidiamo possa essere condiviso da una comunità crescente di cittadine e cittadini di Brindisi. 

Le forze politiche di Azione, Brindisi a colori, Partito Repubblicano Italiano e Senso Civico hanno affidato all’Avvocato Gianluca SERRA il compito di coordinare il programma e di integrarlo con i suggerimenti che verranno dalle altre forze politiche, dalle Associazioni datoriali, alle Organizzazioni Sindacali e dal mondo del volontariato

UNA CITTA’ APERTA

 

Vogliamo che Brindisi sia una città aperta e solidale, disponibile ad ospitare nuovi investimenti, rispettosa delle sue tradizioni agricole ed industriali, in cui i giovani possano costruire il loro progetto di vita e gli anziani abbiano cittadinanza. Una città capace di attrarre nuovi investimenti, di aprirsi al nuovo, di disegnare finalmente un nuovo modello di sviluppo che sappia coniugare ambiente ed industria. Una città che valorizzi le proprie infrastrutture, che sappia fare sistema, in cui tutti gli attori politici ed istituzionali lavorino per lo sviluppo.

Obiettivo fondamentale sarà far accrescere la partecipazione dei cittadini anche attraverso bilanci partecipativi per Co-progettare parte delle politiche pubbliche.

Si continuerà a rendere fruibili per chiunque i beni del patrimonio comunale, si socializzeranno le spese per chi farà attività sociali e di aggregazione, si trarranno utili dagli immobili se gli stessi saranno usati in maniera imprenditoriale.

Nella assegnazioni sarà usata la massima trasparenza ed attenzione. 

Bisognerà accellerare l’obiettivo di giungere ad un efficiente sistema di gestione digitalizzata della Pubblica Amministrazione. Solo un sistema moderno, attuale, in sintonia con i processi di trasformazione digitale nazionali, sarà capace di sviluppare l’Agenda Digitale per la semplificazione e l’erogazione dei servizi ai cittadini e imprese del territorio. 

UNA CITTA’ MODERNA E SOSTENIBILE

 

Il Piano Urbanistico Generale cui pensiamo non deve prevedere nuove zone di espansione, salvo la valorizzazione a fini turistici della costa nord. Il territorio non è uno spazio infinito da occupare selvaggiamente. Vogliamo riempire i vuoti urbani, collegare i quartieri, puntare sulla rigenerazione urbana. Nell’attesa della formazione del nuovo Piano Urbanistico Generale vanno riadottati tutti i piani particolareggiati, scaduti da tempo, ispirandosi a criteri di riqualificazione urbana.

Nel PUG dovranno organicamente essere inseriti i piani particolareggiati relativi  alle contrate oggetto di variante di recupero. In particolare si provvederà alla redazione del PIRT (Piano di Intervento di Recupero Territoriale) richiesto dalla Regione Puglia per l’approvazione definitiva della variante relativa a Contrada Betlemme. 

Ancora si accetterà l’offerta di SNAM per provvedere a proprie cure e spese alla realizzazione delle opere di urbanizzazione in Contrada Torre Rossa. Infine si procederà ad una rivisitazione degli oneri di urbanizzazione dovuti con lo scomputo delle opere realizzate non con fondi comunali.

Fondamentale sarà il ruolo dell’Amministrazione comunale nella pianificazione delle aree di interazione città-porto così come individuate dal DPSS dall’Autorità di sistema portuale.

Andrà assolutamente riqualificata la zona antistante al porticciolo turistico con zone di parcheggio miste a verde e si tratterà con l’autorità di sistema portuale il recupero di tutte le strutture sul demanio presenti in zona, compresa una riqualificazione delle banchine antistanti il castello Alfonsino.

Per il porto interno si procederà d’intesa con l’autorità di sistema portuale coerentemente con i finanziamenti già ottenuti.

 

UNA CITTA’ DEI SERVIZI

 

Nonostante la spesa per i servizi sociali sia notevole (circa 14 milioni di euro all’anno), i servizi erogati appaiono inesistenti. La gestione approssimativa e la mancanza di un organo di controllo per la verifica della qualità, dell’efficienza e della soddisfazione dell’utenza ha determinato uno status quo tale da rendere impercettibili gli stessi servizi. 

Da qui la necessità di riformare il sistema attuale verso un Welfare non più riparativo ed assistenziale ma sistemico avvalendosi del prezioso aiuto della società civile e del Terzo Settore. Quanto affermato è possibile solo attraverso una strategia di co-programmazione e co-progettazione con gli enti del Terzo Settore.

Un nuovo Welfare deve essere costruito secondo un modello sistemico, comunitario ed integrato con le politiche del lavoro, urbanistiche e abitative il cui obiettivo è il raggiungimento del benessere dell’individuo come soggetto visto nella sua dimensione bio-psico-sociale.

Riformare i servizi sociali territoriali significa utilizzare criteri di organizzazione, garantendo  certamente i (LEA) Livelli Essenziali di Assistenza ma anche i LEPS (Livelli essenziali di Protezione Sociale) che ormai tutti i recenti indirizzi normativi inquadrano come imprescindibili rispetto alla salvaguardia della dignità di ogni persona e del rispetto dei propri diritti. È fondamentale valorizzare le buone pratiche attraverso la co-progettazione soprattutto per far fronte a nuovi bisogni emergenti.

Si rende necessaria pertanto la modifica dello Statuto vigente del Consorzio dei Servizi sociali, con un CDA tecnico ed un direttore con comprovate competenze, per renderlo più coerente alle nuove necessità ed in continuità con gli interventi verso la prossimità della sanità territoriale, in linea con la logica seguita dal PNRR. Imprescindibile sarà un’analisi dei fabbisogni di ciascun quartiere ed in particolare quelli periferici, per garantire servizi e superare l’attuale diseguaglianza di accesso.

Sarebbe auspicabile la costituzione di un TAVOLO PERMANENTE per la concertazione con le cooperative sociali, le associazioni di volontariato, il forum terzo settore, i patronati di assistenza, i sindacati di categoria e le associazioni dei familiari, e la attivazione di un NUMERO VERDE di pronto intervento sociale ed antiviolenza, nonché uno SPORTELLO SOCIALE in ogni quartiere ad alta densità di abitanti per indirizzare ai:

– Servizi alla famiglia e minori (assistenza prima infanzia progetto 0-6, centro diurno per minori a rischio, ludoteche estive, affido familiare, adozione nazionale ed internazionale, centro per la famiglia): il cui compito è di programmare interventi e servizi rivolti ai bisogni dei minori e delle famiglie, in costante dialogo con i consultori presenti sul territorio.

– Servizi per l’inclusione (assistenza domiciliare, centri socio-educativi, centro diurno integrato per disabili psichici, eliminazione barriere architettoniche per disabili fisici, trasporto) : promuovere l’inclusione attivando processi di welfare in grado di superare o abbattere tutte quelle barriere che impediscono la piena realizzazione della persona con disabilità all’interno della comunità, creare i servizi programmati seguendo il criterio della gestione associata nella prospettiva del miglioramento qualitativo e quantitativo dei servizi stessi, provvedendo, inoltre, al mantenimento e alla qualificazione dell’integrazione socio-sanitaria in un’ottica di servizio globale alla persona. Sviluppo dell’informazione e della partecipazione attiva alla realizzazione degli interventi da parte degli utenti e delle loro associazioni.

Per le persone colpite da disabilità fisiche si procederà con la individuazione e la eliminazione dei principali ostacoli che limitano la mobilità e la fruizione degli spazi cittadini, anche, tra l’altro, dotando gli impianti semaforici di adeguati sistemi di segnalazione, e si favorirà la creazione di ambienti e servizi idonei a favorire la socializzazione sì che Brindisi diventi una città senza barriere, generando ricadute positive anche dal punto di vista economico oltre che sociale.

– Servizi di contrasto alla poverta’: assicurarsi che chi versa in condizioni di povertà assoluta abbia accesso non solo ai servizi di sostegno presenti sul territorio ma che abbiano accesso ai trattamenti assistenziali e previdenziali previsti dal nostro ordinamento.

– Servizi per le dipendenze: negli ultimi anni si è assistito ad un maggiore disagio diffuso tra i nostri giovani adolescenti. Gli interventi avranno come finalità principale quella di favorire percorsi di prevenzione, recupero e inclusione dei soggetti in condizione di dipendenza, di prevenire e limitare l’espandersi di tali fenomeni, attraverso la rimozione dei fattori di rischio e favorire il reinserimento sociale, scolastico e lavorativo degli stessi.

– Servizi agli anziani (assistenza domiciliare, telesoccorso/ telecontrollo) : garantire una rete di servizi e sostegno rivolti alla persona anziana ed alla sua famiglia al fine di evitare l’istituzionalizzazione e l’ospedalizzazione impropria, garantendo la permanenza della persona anziana presso il domicilio, curandone la qualità della vita, sollecitando la responsabilità della famiglia senza peraltro sostituirsi ad essa. 

– Servizi agli anziani (partecipazione, integrazione sociale)

La pandemia da COVID 19 ha colpito soprattutto la popolazione anziana. Tra le misure restrittive che furono adottate dal Governo per evitare la diffusione del virus vi fu anche la chiusura temporanea dei centri anziani. Le conseguenze che queste restrizioni hanno prodotto sugli anziani sono state particolarmente gravi con la riduzione delle interazioni sociali ed un impatto negativo non solo sullo stato di funzione fisica ma anche sul tono dell’umore e sulle performance cognitive. Cessata l’emergenza i centri anziani della città di Brindisi sono rimasti inspiegabilmente chiusi. La nostra Amministrazione disporrà l’immediata riapertura dei centri anziani del quartiere di Brindisi e della frazione di Tuturano prevedendo la gestione in capo al Comune e garantendo la presenza di personale qualificato così come disposto dal Regolamento adottato dal Commissario Straordinario con i poteri del Consiglio Comunale con deliberazione n. 35 del 9 maggio 2018. Sarà inoltre rilanciato il ruolo del Comitato di gestione, previsto dallo stesso Regolamento e che vede la partecipazione diretta degli anziani secondo una esperienza di autogestione che non va dispersa.

UNA CITTA’ PER LO SVILUPPO ECONOMICO

INDUSTRIA E PORTO

Brindisi vive una situazione delicatissima, se non drammatica, in ambito industriale, aggravata da una quasi completa assenza di investimenti. 

Una ottima occasione per la ripresa del settore può derivare dall’essere Brindisi ricompresa nella Zona Economica Speciale Adriatica, che assicura agevolazioni di carattere fiscale e previdenziale in aggiunta agli incentivi messi in campo dalla Regione Puglia e che è stata istituita con l’obiettivo di superare ritardi ed inefficienze del sistema portuale e logistico e favorire la valorizzazione e la riconversione industriale delle aree retro portuali, compatibilmente con la tutela del paesaggio, degli interporti e delle piattaforme logistiche e di attrarre gli investimenti di grandi gruppi nazionali od internazionali che consentano di assorbire la manodopera in uscita da settori in crisi o soggetti a pesanti ristrutturazioni, come nel caso del settore energetico, e rafforzare settori che già dispongono di una consistente base produttiva quali quello dell’agroalimentare, della logistica, della farmaceutica, della chimica e dell’aeronautica, nonché delle piccole e medie imprese locali nei settori di riferimento dell’economia regionale quali l’agroalimentare, l’automotive, la meccanica, il packaging, l’ICT, i servizi, la grande distribuzione ed il turismo. Il Comune, nella nostra visione, deve garantire procedure di autorizzazioni rapide ed incentivi di carattere economico per le aziende che vengano ad insediarsi nei territori compresi nelle ZES e si deve dotare di un proprio kit localizzativo che preveda un insieme di misure di promozione, incentivazione, sgravio fiscale e semplificazione amministrativa con forme di esenzione, totale o parziale, dal pagamento della TASI e della TARI.

Grande attenzione deve essere dedicata al processo di decarbonizzazione che porterà indubbiamente benefici all’ambiente e la finalità di tale processo, pertanto, è assolutamente condivisibile e nulla dovrà essere fatto per frenarlo. Occorre tenere presente, però, che ai ridimensionamenti della forza lavoro diretta all’interno della centrale Enel ‘Federico II’ e alla scontata diminuzione dell’indotto andranno ad aggiungersi ripercussioni gravissime per l’intera economia portuale di questo territorio.  Lo sviluppo della nostra Città è sempre stato legato all’importanza del suo porto, tra i più importanti e più sicuri di tutto il Mediterraneo. Purtroppo il mancato ammodernamento dell’infrastruttura (fondali e messa in sicurezza delle banchine) e la strettissima relazione dei traffici e del tonnellaggio della merce in transito legato all’approvvigionamento di carbone, determinerà una quasi irreversibile crisi del porto brindisino: resta pertanto fondamentale il completamento delle opere portuali già programmate, oggetto di variante e finanziate (con i PON 2014-2020 prima ed ora dai fondi del PNNR). Brindisi può essere anche protagonista nella produzione e nella distribuzione dell’idrogeno e dei nuovi carburanti divenendo una Hydrogen Valley. La Regione Puglia è stata la prima Regione del Paese ad aver approvato una legge (la n. 34 del 23 luglio 20197) che intende “favorire e sostenere una economia basata sull’idrogeno prodotto mediante l’utilizzo di energia da fonte rinnovabile attraverso una programmazione strategica che favorisca la domanda e l’offerta di idrogeno sul territorio regionale; sostenere l’attività di ricerca e l’industria a essa collegata; promuovere la conoscenza dell’economia basata sull’idrogeno prodotto da energia da fonti rinnovabili”. L’idrogeno rappresenta una soluzione di decarbonizzazione lungo tutta la filiera dell’energia ed è un vettore energetico strategico per la completa decarbonizzazione entro il 2050. Ma l’azione di rilancio del nostro patrimonio industriale deve anche passare attraverso la valorizzazione dei poli già esistenti, ossia quello chimico, aeronautico e farmaceutico. La nostra Amministrazione avvierà un confronto con le aziende chimiche insediate nel nostro territorio per far si che anche nel petrolchimico brindisino siano avviate forme di produzione di quella che comunemente viene chiamata “chimica verde”. Del resto nei programmi di ENI è prevista la lavorazione di materie prime vegetali rinnovabili da sviluppare in siti in buona parte deindustralizzati come quello di Brindisi e dando vita a processi di economia circolare e rigenerazione territoriale. E’ nostra convinzione, infatti, che ogni azione di rilancio della zona industriale brindisina deve fondarsi sulla concezione dei terreni destinati ad attività produttive come “spazio finito”, di cui va incentivato il risanamento ed il riuso. Per avere una idea dell’impatto positivo che avrebbe l’insediamento nel petrolchimico di impianti di chimica verde attraverso il riutilizzo delle aree dismesse va considerato che ancora oggi il petrolchimico costituisce una importante componente dell’economia brindisina che garantisce reddito ed occupazione anche se la sua rilevanza è stata messa in discussione dai profondi processi di ristrutturazione e riconversione produttiva attivati dalle aziende presenti nell’area e dalla dismissione di impianti produttivi verificatisi nell’ultimo ventennio. L’obiettivo che intende porsi la nostra Amministrazione è quello di recuperare lo spirito dell’Accordo di programma firmato nel 2006 tra Ministero delle Attività Produttive, Ministero del Lavoro, Regione Puglia, Sviluppo Italia e Confindustria per la individuazione di nuove iniziative produttive in grado di corrispondere a requisiti di stabilità nel medio e lungo periodo e di qualificazione tecnologica in uno con la capacità di determinare il possibile riutilizzo dei siti industriali dismessi. La chimica verde rappresenta, da questo punto di vista, una opportunità che va perseguita visto che utilizza materie prime rinnovabili, valorizza l’integrazione con il territorio e si basa sulla ricerca e sull’innovazione. La nostra Amministrazione avvierà, pertanto, un nuovo tavolo sulla chimica chiamando ad un confronto serrato le aziende della galassia ENI ed utilizzando anche le opportunità offerte dalla Zona Economica Speciale. E’ questo il nuovo modello di sviluppo che immaginiamo per la nostra città basato sulla rigenerazione del territorio dal punto di vista economico, sociale ed ambientale, generando importanti investimenti in ricerca ed innovazione. Brindisi può anche diventare un hub dei carburanti carbon neutral. Il termine “carburanti (netti) a zero emissioni di carbonio” include biocarburanti e carburanti sintetici derivati da idrogeno climaticamente neutro, come ammoniaca, idrogeno, metanolo. Il trasporto marittimo dovrà essere protagonista per il raggiungimento della neutralità del carbonio non solo come primo utilizzatore di tali carburanti ma soprattutto come fornitore di capacità di trasporto per questi combustibili. Brindisi ha tutte le potenzialità per divenire l’approdo privilegiato per il rifornimento e la distribuzione dei nuovi carburanti. Affermarne la centralità attirerebbe investimenti impensabili e rilevantissimi, con la creazione di nuova occupazione. Del resto anche l’essere Sito di Interesse Nazionale può costituire una opportunità e non più un limite.

Settore di rilevanza strategica, anche in area ZES, è la canieristica navale: l’amministrazione comunale dovrà favorire e promuovere  il “Polo per l’industria del mare”; Brindisi ha una grande tradizione di costruzione e manutenzione di yacht e grandi yaht e gli imprenitori del settore hanno dimostrato grandissima vivacità nell’organizzarsi e coordinarsi. Andrà dato pieno sostegno agli investimenti ed alla formazione dei giovani che vorranno affacciarsi a tale settore oltre che alla promozione del settore con eventi quali il “Salone Nautico di Puglia”, per puntare realmente ad essere uno tra i più importanti centri di Blue Economy italiano.

Il Sito di Interesse Nazionale di Brindisi (cosiddetto SIN) comprende anche una vastissima area agricola posta a ridosso della centrale ENEL Federico II in cui non è possibile effettuare coltivazioni di specie destinate alla alimentazione umana ma solo produzione di energia mediante conversione fotovoltaica o produzione di biomasse. La nostra Amministrazione favorirà il riutilizzo di quelle aree per la produzione di energia da fonte rinnovabile, secondo la tecnologia dell’agrivoltaico che consente la prosecuzione della produzione agricola, incentivando la coltivazione della canapa e del fico d’india, e, ad un tempo, la generazione di energia pulita, e disporrà la creazione di una sezione dedicata nel portale online del Comune di Brindisi per la acquisizione di informazioni da parte delle imprese interessate. Un altro obiettivo da perseguire sarà quello di favorire l’insediamento sul territorio di una azienda produttrice di pannelli fotovoltaici. Tanto anche grazie alla realizzazione di una piastra logistica nel porto. Il Porto di Brindisi deve diventare, infatti,  una Piastra Logistica per venire incontro alla domanda espressa dal Grande Salento, dai corridoi paneuropei, medio-orentali, ed intercettare i traffici del canale di Suez, e deve potenziarsi lo scalo passeggeri del porto Medio per invogliare le principali compagnie crocieristiche a rafforzare la loro presenza presso le banchine della Città,  e l’approdo  diportistico e per grandi yacht nel porto interno. Anche tale tipo di traffico potrà essere favorito dalla connessione intermodale aereo-nave, fino a costituire un Home Port che oggi solo pochi luoghi al mondo possono vantare. Il porto, quindi, andrà inserito in un sistema di FAST CORRIDOR INTERNAZIONALI, che sono infrastrutture immateriali, che permettono di trasferire merci allo stato estero  senza emissione del documento doganale di transito T1 e che andrebbero realizzate con un impegno comune tra la comunità locale, il consorzio ASI e l’Autorità di Sistema Il e l’approdo  diportistico e per grandi yacht nel porto interno. 

TURISMO E PORTO

La nostra città dovrà uscire da un concetto confuso di turismo ed individuare ciò che può ed offrire  in tale strategico settore.

La presenza di due infrastrutture strategiche come il porto e l’aereoporto rendono Brindisi punto di approdo per buona parte dei turisti che poi si riversano nell’intero territorio salentino.

Se ne deve cogliere l’occasione non solo per intercettare il c.d. Turismo di passaggio ma per diventare meta di turisti che cercano in Brindisi il luogo di conoscenza e scoperta.

Va promosso il turismo culturale valorizzando il patrimonio monumentale con azioni precise e mirate che ne esaltino la storia, che raccontino storie suggestive di un passato importante come quello romano e quello che nel medioevo vide Brindisi punto di partenza di crociati e pellegrini:

– avviare il restauro per la valorizzazione di alcuni monumenti simbolo della città come il tempio di San Giovanni al Sepolcro;

– rafforzare la collaborazione tra tutti gli Enti proprietari dei beni (Comune, Sovrintendenza, Arcivescovado) al fine di consentire una visita coordinata dell’intero patrimonio culturale della città;

– individuare punti di raccolta dei turisti (ad esempio l’info point dell’autorità di sistema portuale o la casa del turista) per guidarli poi lungo percorsi che raccontino la storia millenaria di questa città;

– rendere fruibili App (già esistenti) che consentano ai turisti, in piena autonomia, di muoversi per la città e scoprirne i monumenti e la storia.

– promuovere iniziative culturali di livello nazionale ed internazionale che valorizzino la nostra tradizione e la nostra storia.

Ambire ad una presenza turistica che crei economia in città non può prescindere dal turismo enogastronomico e ciò potrà avvenire solo valorizzando il mondo agricolo e creando sinergie tra produttori, operatori turistici e risoratori.

Brindisi resta anche una località di mare e non può non ambirsi dal proporsi anche come meta  turistica balneare attraverso la valorizzazione della costa nord.

I passaggi per tale ambizioso obiettivo non possono presnidere da:

– posa in opera dei frangiflutti che consentano un importante ripascimento dell’intera costa;

– ridiscussione del Piano Paesagistico Regionale al fine di consentire l’insediemanto di strutture ricetivve e spiaggie attrezzate nel pieno rispetto dell’ambiente costiero, utilizzando quanto presente già sul territorio come l’hotel del complesso di acque chiare e la struttura di “Babylandia”;

Il nostro porto  è una infrastruttura indipensabile anche per il turismo:

– il turismo crocieristico potrà avere uno sviluppo importante per la nostra città dopo il banchinamento di Sant’Apollinare e la costruzione di una stazione marittima degna di tale nome;

– il diporto nel porto interno (destinato a piccole navi da crociera, grandi yacht e yacht), da affiancare alle strutture già esistenti come il “Bocche di Puglia”, andrà favorito ed incoraggiato garantendo tutti i servizi in banchina necessari ai diportisti attraverso un intervento coordinato dell’autorità di sistema portuale, dell’amministraziazione comunale e dei privati, da inserirsi nel più ampio progetto di Polo per l’Industria del mare”.

Brindisi, quindi, deve tornare ad essere conosciuta in Italia e nel mondo. Le opportunità insediative vanno adeguatamente promozionate attraverso un’ azione di marketing costante nel tempo. La promozione del territorio e il suo rilancio economico è un processo che richiede la partecipazione dell’Amministrazione Comunale, dei cittadini, delle imprese e delle associazioni con la quali stabilire obiettivi comuni e tempistiche reali, basando il processo su quelli che sono i principi fondamentali della “Comunicazione e del Marketing Territoriale”. Si tratterà, allora, di individuare una missioni che definisca in modo chiaro gli obiettivi a medio e lungo termine. Andrà individuato un brand evitando il ricorso ad inglesismi. Si dovrà individuare un target di riferimento cui rivolgere l’azione di marketing territoriale.

AGRICOLTURA E TURISMO

L’attenzione allo sviluppo del porto, alle nuove tecnologie, alla produzione di energia da fonte rinnovabile non deve farci trascurare settori economici ancora importanti come quello dell’agricoltura. Brindisi è la città pugliese, dopo Foggia, con l’agro più esteso. Eppure il settore agricolo è rimasto a lungo privo di considerazioni e di attenzione. Si tratta quindi di valorizzare le sue tradizionali produzioni in uno con la bellezza del paesaggio per ripensare anche in questo modo il futuro della nostra città.

La città di Brindisi con il suo esteso territorio agricolo ha storicamente vocazioni specifiche determinate dalla presenza di colture autocnone.

Ne va sostenuta la produzione e le filiere di trasformazione (vino, carciofo, ecc.).

Brindisi deve recuperare e credere nelle sue potenzialità agricole e vitivinicole per dare così anche un contributo ad un suo nuovo e più sostenibile sviluppo.
L’amministrazione comunale deve avviare una stretta collaborazione con i produttori agricoli, gli operatori turistici, il mondo della ristorazione e associazioni culturali per creare una offerta non solo propduttiva ma anche attrattiva.

Sarà neccessario creare organi di consultazione permanente tra tutti gli operatori coinvolti in cui anche le scelte urbanistiche non mortifichino ma valorizzino la produzione agricola e ne esaltino la sua attrattività turistica perchè l’agrioltura può podurre ricchezza, unire il territorio ed attrarre turisti e competenze. 

UNIVERSITA’

A breve la città di Brindisi disporrà di spazi importanti da dedicare alla Università. Il recupero dell’ex palazzo delle finanze, della scuola elementare di via Maglie, dell’Istituto Marconi costituisce una opportunità unica per rivendicare la possibilità che Brindisi ospiti corsi universitari capaci di dare occupazione. L’Università costituisce una importante occasione di crescita e consente ai nostri giovani di spendere i loro saperi sul territorio senza andare ad arricchirne degli altri.

L’amministrazione comunale dovrà impegnarsi al fine di svincolare la città dalla sua posizione di marginalità rispetto ai poli universitari barese e leccese.

Brindisi dovrà puntare alla specializzazione in settori che ne caratterizzano l’economia e la vita e per questo di dovrà riallacciare il dialogo con l’intero mondo universitatio nazionale per valorizzare settori come l’economia del mare.

IMPRENDITORIA GIOVANILE

La città di Brindisi ha registrato nell’ultimo decennio un preoccupante calo demografico. Ad abbandonare la nostra città per realizzare altrove il proprio progetto di vita sono stati soprattutto i giovani, per i quali è d’obbligo una precisazione. Fino agli anni ottanta venivano considerati giovani coloro che avevano un’età compresa tra i 15 ed i 24 anni. Col tempo, però, i risultati emersi dalle ricerche hanno mostrato un progressivo differimento delle tradizionali tappe di passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Ciò ha necessariamente imposto uno slittamento semantico e la fascia di età che definisce i “giovani” è stata ampliata fino a 29 anni per arrivare, nel nuovo millennio, a 35 anni. Per favorire la permanenza in città di questa ampia fascia di popolazione la nostra Amministrazione si adopererà per incentivare forme di autoimprenditorialità, in armonia con le direttive comunitarie in materia. La Strategia Europa 2020, infatti, individua nell’autoimpiego e nella micro-imprenditorialità due strumenti di politica attiva del lavoro che possono favorire l’occupabilità di coloro che sono privi di un lavoro. Tra le azioni per migliorare l’accesso al credito dei soggetti più vulnerabili sul mercato del lavoro si inserisce l’esigenza di rafforzare le competenze dei giovani NEET (dall’acronimo inglese “not in education, employment o training”) per la creazione d’impresa e l’accesso alle misure di finanza agevolata. In tale contesto promuoveremo la firma di una convenzione tra il Comune di Brindisi  e l’Ente Nazionale Microcredito (ENM) finalizzato alla formazione ed all’accompagnamento all’autoimpiego ed all’autoimprenditorialità dei giovani NEET. Oggi, del resto, vi sono numerose opportunità per quanti vogliono avviare una propria iniziativa imprenditoriale utilizzando gli strumenti di finanza agevolata quali il bando regionale NIDI (Nuove Iniziative d’Impresa) o quello nazionale Resto al sud. L’ostacolo che spesso si trovano a dover superare quanti intendono accedere a queste agevolazioni è la necessità di disporre di proprie risorse per far fronte all’IVA sugli investimenti finanziati e da realizzare. La nostra Amministrazione promuoverà intese con gli Istituti di credito per la concessione di “prestiti IVA” a tasso zero a beneficio di quanti sono destinatari di misure agevolative. Tanto a fronte della cessione del credito IVA maturato sugli investimenti, come consentito dalla normativa vigente. Infine metteremo a disposizione dei giovani che intendono avviare iniziative imprenditoriali i locali comunali non utilizzati, prevedendo l’esonero dal pagamento del canone di locazione per i primi tre anni di attività.

UNA CITTA’ PER L’AMBIENTE

 

Intendiamo dedicare grande attenzione all’ambiente in uno con l’aumento della attrattività della nostra zona industriale incentivando processi virtuosi di ambientalizzazione delle aziende già operanti sul territorio. Per favorire la partecipazione dei cittadini a questi processi proporremo la realizzazione di un “Manifesto della comunicazione pubblica in campo ambientale”. Tanto per ascoltare i cittadini, conoscerne i bisogni, favorirne la partecipazione quali protagonisti delle scelte in materia di ambiente. Lo strumento sul quale fare affidamento è la leva dell’innovazione, della produttività compatibile, del progresso tecnologico, dell’uso efficiente delle risorse, della gestione efficace delle “catene di valore” (infrastrutture, management, ecc). A tutto ciò soccorre la politica comunitaria che proietta l’innovazione ed il progresso tecnologico quale fonte principale di competitività per l’industria, stimolando gli investimenti nell’innovazione e nella ricerca (Programma Orizzonte 2020, ecc.); inoltre, l’adozione di un nuovo quadro finanziario pone a disposizione per gli Stati membri, fondi strutturali e di investimento europei (fondi ESI) per altri 100 miliardi di euro da dedicare agli investimenti innovativi.  

Il “sistema” territoriale, ecologico ed industriale, non è un sistema “chiuso” ma è in continua evoluzione dinamica che produce trasformazioni ed adattamenti che, nel nostro caso, hanno bisogno di essere riattivati e riequilibrati, con il concorso di tutti ed in particolare con la programmazione e la volontà politica, senza differenze di colori e questa Coalizione di forze politiche si propone a tale scopo. Per tale motivo è necessario che il Consiglio comunale abbia la coscienza di vivere un momento topico, non più traslabile nel tempo e capace di innescare “processi” in grado di ripristinare l’equilibrio del “sistema”. 

E’ evidente che le bonifiche delle “matrici ambientali” assumono un ruolo fondamentale, così come, con estrema oggettività, deve riconoscersi, sinteticamente, che vi è una continua riduzione del consumo energetico ed in particolare di quello prodotto dal settore termoelettrico che, nella valutazione mensile di Terna, è comprensivo anche delle biomasse ad uso cogenerativo che, nello stesso settore, sono in forte incremento; vi è quindi una forte riduzione di energia prodotta da combustibili fossili ed in particolare dal carbone. Accanirsi, quindi, in dietrologie politiche sulla centrale di Cerano, perde di significato nel momento in cui la stessa diventa sempre meno competitiva sul mercato energetico ed è destinata, entro il 2025 a chiudere.  

E’ possibile ripartire creando le condizioni di ripristino dei processi di quello equilibrio dinamico al quale si faceva riferimento e nel quale ha notevole valenza l’occupazione, nuova e di ritorno.

Lo strumento sul quale fare affidamento è la leva dell’innovazione, della produttività compatibile, del progresso tecnologico, dell’uso efficiente delle risorse, della gestione efficace delle “catene di valore” (infrastrutture, management, ecc). 

A tutto ciò soccorre la politica comunitaria che proietta l’innovazione ed il progresso tecnologico quale fonte principale di competitività per l’industria, stimolando gli investimenti nell’innovazione e nella ricerca (Programma Orizzonte 2020, ecc.); inoltre, l’adozione di un nuovo quadro finanziario pone a disposizione per gli Stati membri, fondi strutturali e di investimento europei (fondi ESI) per altri 100 miliardi di euro da dedicare agli investimenti innovativi.  

Un elemento essenziale nel nuovo “programma quadro” consiste nell’unione delle forze con il settore privato, attraverso partenariati pubblico-privati in particolari settori innovativi (agrivoltaico, idrogeno, termodinamico, cogenerazione, rifiuti zero, ecc.) al fine di stimolare ulteriori investimenti privati. 

E’ questa la strada che Brindisi deve necessariamente intraprendere attivando una program-mazione politica, nella zona industriale, incisiva ed in grado di cogliere le opportunità offerte. 

In questa logica i documenti che usciranno dal Consiglio comunale potranno costituire la base essenziale di una programmazione che veda il Comune unito in un protagonismo di crescita economica, di miglioramento dell’assetto industriale e di miglioramento e riduzione di quella “impronta ecologica negativa” che tanto ci penalizza ed intacca la nostra salute. 

RIFIUTI

Se i cittadini di Brindisi sono costretti a pagare la TARI più alta d’Italia ciò è dovuto soprattutto all’alta incidenza del costo di trasporto e trattamento dei rifiuti. 

Va sostenuta la raccolta differenziata pretendendo dal gestore costanti campagne di sensibilizzazione e consegna dei sacchetti porta a porta.

Il mancato raggiungimento degli obiettivi regionali circa la percentuale di raccolta differenziata, con danno economico notevole (trasporto, conferimento ad impianti di recupero e pagamento Ecotassa), impongono una riorganizzazione del servizio, utile e necessario per la riduzione della TA.RI.

E’ nostro intendimento portare a realizzazione tutti gli impianti di trattamento già finanziati (RE.MAT e COMPOSTAGGIO), riportandone la gestione nell’alveo delle competenze comunali o massimizzando le compensazioni economiche, affinché quella che oggi è una voce di costo in ricavi per l’Amministrazione Comunale. Nella gestione degli impianti di trattamento dei rifiuti andrà coinvolta la Multiservizi in modo da garantire la sopravvivenza della società partecipata facendo leva su affidamenti che non incidano sul bilancio comunale.

La discarica di Contrada Autigno di proprietà comunale, invece, esce dalla gestione diretta dell’AGER (Agenzia Regionale Gestione dei Rifiuti) e può, in maniera potenziale, essere economicamente attrattiva per le risorse comunali; tale aspetto deriva dal fatto che vi sono ancora circa 750.000-800.000 mc di volumi disponibili ad accogliere solo rifiuti biostabilizzati (non odorigeni) di difficoltosa e/o nulla possibilità di ulteriore recupero.

Al momento la discarica è una voce passiva nelle casse comunali e pertanto occorre conciliare le opere di messa in sicurezza e bonifica con un utilizzo economicamente conveniente che porti ad una chiusura.

L’utilizzo adeguato della discarica, prima della sua definitiva chiusura, passa attraverso:

– il completamento delle opere di salvaguardia della sottostante falda e, quindi, il completamento delle attività previste per la procedura di MISE (messa in Sicurezza d’Emergenza);

– la realizzazione di un sistema definitivo e permanente di “barriera idraulica” costituita da un emungimento in continuo delle acque di falda, da un successivo trattamento di bonifica e reimmissione delle acque depurate in falda (pump & treat);

– la realizzazione di un impianto di trattamento chimico delle acque in grado, non solo di trattare le acque contaminate emunte dalla sottostante falda, ma di depurare anche il percolato che in grandi quantità di forma.

– altri minori interventi di gestione della “messa in sicurezza”, fra cui l’utilizzo, ormai residuale della “torcia di estrazione del biogas”, con produzione di energia elettrica. 

Inoltre, appare necessario riportare che è urgente completare le opere richiamate al fine di ottenere:

– la nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), senza la quale è impossibile la gestione operativa della discarica;

– l’AIA permetterebbe di richiedere la modifica all’attuale Piano Regionale dei Rifiuti che disconosce Autigno come discarica di servizio; del resto, non potrebbe essere diversamente in virtù del mancato completamento del pro-getto di MISE.

La riattivazione della discarica di Autigno, con il completamento delle attività di MISE, permetterebbe al Comune di Brindisi di risparmiare grandi quantità di risorse, oggi destinate al trasporto dei rifiuti prodotti, al trasporto del percolato prodotto, allo smaltimento e/o conferimento presso altre discariche e/o impianti di recupero.  

Di certo tali interventi comporterebbero benefici economici destinati, per norma, solo ed esclusivamente al computo della Tassa Rifiuti (TA.RI) e quindi all’intera comunità amministrata.

Rimane di proprietà del Comune di Brindisi un piccolo impianto di recupero degli inerti, sito sempre in zona industriale a Brindisi; tale impianto che, evidentemente non interessa alla gestione di AGER, ha la necessità di essere adeguatamente ammodernato e potenziato costituendo un importante elemento del ciclo dei rifiuti utile al miglioramento ambientale, economico e sociale per gli obiettivi che è in grado di raggiungere e che di seguito, succintamente, si accennano:

– Liberare le campagne dagli sfridi di materiali edili in stato di abbandono; 

– Permettere ai piccoli artigiani di conferire, a prezzo concordato e sostenibile, gli sfridi di demolizione presso l’impianto che provvederà al trattamento ed al successivo riutilizzo;

– Permettere risparmi economici per i lavori stradali del Comune, riportando nei capitolati d’appalto, l’utilizzo dei materiali inerti recuperati dall’impianto comunale.

Un piccolo contributo utile alla produzione di un reale “beneficio ambientale e sociale”.

UNA CITTA’ SICURA

 

Tra gli obiettivi principali di ogni Amministrazione Locale vi è quello migliorare la qualità della vita, favorire l’inclusione sociale e la riqualificazione socio-culturale del territorio. 

Tale obiettivo può essere perseguito attraverso interventi di riqualificazione e recupero delle aree o dei siti più degradati, eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale, prevenzione della criminalità e repressione (anche attraverso una sempre maggiore la collaborazione tra le Forze di polizia e la Polizia locale), promozione del rispetto della legalità, promozione di più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile, 

A tal fine è necessario valorizzare il “Patto per l’attuazione della sicurezza urbana” e la collegata  Cabina di Regia, composta dai rappresentanti delle Forze di polizia e della Polizia locale, con il compito di monitorare lo stato di attuazione del Patto, con cadenza semestrale, anche ai fini della predisposizione, da parte del Prefetto, della relazione informativa all’Ufficio per il coordinamento e pianificazione della Forze di polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, individuato quale punto di snodo delle iniziative in materia di sicurezza urbana. 

Il Comune di Brindisi dovrà, sempre con più determinazione:

  • promuovere, patrocinare e sostenere iniziative di promozione della Cultura della Legalità all’interno delle scuole e dei quartieri anche nell’ambito del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica;
  • promuovere e sostenere, con apposito protocollo di intesa con la Prefettura, un progetto di “controllo di vicinato”, che attraverso referenti, adeguatamente formati, crei tra i cittadini reti di segnalazione dei reati e delle situazioni di rischio anche attraverso l’uso di semplici strumenti tecnologici (gruppi whatsapp, facebook, ecc.).
  • promuovere e sostenere la partecipazione dei cittadini e delle imprese ad una “Centrale Operativa Unica di Videosorveglianza” attraverso la riduzione dell’imposizione fiscale comunale;
  • sostenere e finanziare l’installazione di nuove telecamere nei quartieri al fine di giungere alla copertura totale del territorio comunale.


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