«Se qualcuno dovesse chiedermi, come filosofa, che cosa si dovrebbe imparare al liceo, risponderei:

“Prima di tutto, solo cose ‘inutili’, greco antico, latino, matematica pura e filosofia. Tutto quello che è inutile nella vita”. Il bello è che così, all’età di 18 anni, si ha un bagaglio di sapere inutile con cui si può fare tutto. Mentre col sapere utile si possono fare solo piccole cose» (Ágnes Heller).  È proprio nella scia della grande filosofa ungherese che il Liceo Classico “Marzolla” di Brindisi ha raccolto con entusiasmo la proposta del Prof. Dino Borri (Assessore all’Urbanistica del Comune di Brindisi) e della Dott.ssa Carrozzo (Dirigente dell’Ufficio per la Pianificazione e Gestione del territorio del Comune di Brindisi) di far incontrare alcuni studenti marzolliani (accompagnati dal Prof. Gianfranco Allamprese – Docente di Filosofia e Storia) con il mondo accademico e della ricerca su discipline come l’analisi matematica e la fisica, apparentemente lontane dal mondo delle discipline classiche. I Proff. intervenuti, Monno, Puglisi, Maddalena del Politecnico universitario di Bari, hanno sottolineato, infatti, unanimemente, l’importanza del pensiero astratto che le scienze pure, la filosofia e, in genere, i saperi ‘infunzionali’ esercitano. La Prof.ssa Monno, in particolare, ha sottolineato il carattere umanistico anche delle professioni tecniche in merito all’intenzionalità, agli scopi insiti in ogni progetto, spiegando come ogni costrutto tecnologico presupponga una relazione umana, una visione del mondo e un contesto applicativo in cui, modellando l’ambiente, si disegna anche il modo di abitarlo. Pensare i luoghi umanizzati, le città, gli spazi della relazione è pensare all’uomo e elaborare un’idea di società.

Non è stata casuale la scelta di ospitare l’incontro all’interno di un laboratorio tecnologico come quello dell’Ufficio per la Pianificazione, dove l’Arch. Marina Carrozzo e il personale tecnico intervenuto hanno fatto toccare con mano agli studenti il lavoro di mappatura dell’antica città romana di Brindisi, in cui professionalità diverse hanno avuto modo di confrontarsi e interagire. Ad alcune domande degli studenti sulla spendibilità professionale di percorsi di laurea riguardanti le scienze pure, come la matematica, il Prof. Borri ha inoltre riportato la sua esperienza nel LOA – Laboratorio per l’ontologia applicata del CNR di Trento, in cui la ricerca si svolge in maniera interdisciplinare ed investe studiosi ad alto potenziale, provenienti da ambiti diversi quali la logica, la filosofia, la fisica o la matematica. Ha inoltre evidenziato come qualsiasi impresa tecnica richieda una visione globale, un pensiero ‘eretico’ sul mondo, che sappia andare oltre il senso e le pratiche comuni. Il prof. Allamprese, nel ringraziare tutte le persone coinvolte per la preziosa opportunità di crescita fornita ai liceali, si è associato a tali considerazioni, ribadendo che alle sfide di una società complessa come quella in cui viviamo e in cui ancor di più si imbatteranno le nuove generazioni, risulta indispensabile un approccio complesso e multidisciplinare, i cui i saperi non sono ‘isole’, ma luoghi di contaminazione tra esperienze ed ambiti conoscitivi diversi. Tutto ciò presuppone una ‘forma mentis’ che proprio gli studi classici, le scienze pure e i saperi, considerati ingenuamente ‘inutili’, possono delineare.