La notizia relativa alla sottoscrizione tra Questura ed Asl Brindisi di un protocollo contro la violenza di genere denominato “Zeus – contrasto ai comportamenti persecutori e di violenza domestica” riteniamo rappresenti un ulteriore tassello nel quadro della prevenzione. L’Adoc Brindisi, pertanto, da sempre impegnata sul tema con iniziative di sensibilizzazione, informazione ed assistenza legale esprime apprezzamento per l’importante e ulteriore strumento con il quale Polizia di Stato ed ASL intendono lavorare in sinergia a tutela delle donne vittime di violenza. L’adozione di misure finalizzate non solo alla repressione ma volte a modificare comportamenti persecutori al fine di ridurre i casi di recidiva offrendo al maltrattante un percorso virtuoso di recupero psicologico lo riteniamo utile oltre che indispensabile al fine di un cambiamento e per ridurre i casi di recidiva. Agire su più fronti in sinergia su temi di grande impatto sociale è buona prassi. Prevenzione, contrasto, cura rappresentano strumenti utili ma che rischiano di perdere efficacia se non c’è emersione del fenomeno. Tanti i casi di violenza non denunciati, tantissime le donne costrette a vivere quotidianamente il proprio calvario. Per quanto sopra, auspichiamo ulteriori integrazioni al protocollo ovvero a latere dello stesso, in attesa di più opportune determinazioni della Regione Puglia da anni sollecitata in tal senso. Nello specifico si voglia sollecitare unitariamente un percorso che porti all’istituzione del cosiddetto “codice rosa” che consenta l’emersione della violenza già in una fase appena iniziale nei pronto soccorso. Troppo spesso le vittime tendono a “derubricare” in infortuni domestici episodi di violenza che, se portati alla luce per tempo possono evitare il ripetersi o l’aggravarsi dei fenomeni di violenza integrando al contempo quella funzione preventiva cui con il protocollo siglato si aspira.