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BRINDISI.Chiusura delle attività commerciali. Le proposte di Confesercenti per invertire la rotta.

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Le attività commerciali continuano a diminuire su tutto il territorio nazionale, Brindisi compreso.

È quanto emerge da “Il Commercio oggi e domani”, lo studio sul futuro della distribuzione  commerciale condotto da Confesercenti e IPSOS. Una circostanza che è la logica conseguenza del  perdurare del processo di desertificazione conseguente alla crisi per la pandemia degli anni scorsi e per  il caro-inflazione e il caro-energia di questi ultimi mesi. E il nostro territorio, purtroppo, contribuisce  fortemente al perdurare di questa tendenza negativa. Tutto questo si riflette pesantemente sui negozi di  vicinato, costretti a chiudere le serrande, in particolare nei settori moda, giornali, cartoleria, dolciumi,  macelleria. Resistono invece i negozi di frutta e verdura, quelli per vendita di bevande, pesce e  crostacei.  

Ogni nucleo familiare ha dovuto comunque far fronte ai propri risparmi per fronteggiare l’aumento dei prezzi. Nonostante questo sacrificio, si stanno riempiendo sempre meno i carrelli della  spesa, tanto che nello scorso anno il volume delle vendite al dettaglio è calato dell’1%. 

Un caso emblematico è rappresentato dall’acquisto della pasta, simbolo della tradizione  gastronomica italiana. Le vendite hanno subito un calo del 10%. 

Un altro dato da non sottovalutare, che emerge dallo studio di Confesercenti, è che nonostante  la progressiva affermazione dell’eCommerce, i negozi fisici continuano ad essere ancora il canale  d’acquisto preferito per sei delle nove categorie merceologiche prese in esame. Gli acquisti on line  prevalgono soltanto nei settori dei viaggi, elettronica e moda. 

E se tantissimi negozi chiudono, se ne aprono sempre meno. Su questo punto, Confesercenti ha avanzato le sue proposte a livello nazionale per provare ad invertire la tendenza, a favore della ripresa  dei consumi e per il sostegno di negozi e botteghe. Partendo da questo, Confesercenti Brindisi auspica  che anche gli Enti locali diano il loro contributo in termini di azioni positive. “Per contrastare il caro vita – ha dichiarato il Presidente Provinciale Michele Piccirillo – è necessario, così come indicato da  Confesercenti nazionale, dare attuazione velocemente alla delega fiscale, riducendo la pressione delle  imposte sulle famiglie. In particolare, sarebbe opportuno detassare gli aumenti contrattuali per il  prossimo biennio. Per sostenere le attività di vicinato, invece, è fondamentale introdurre misure  strutturali, con un pacchetto di formazione per gli imprenditori, sostegni all’innovazione, una fiscalità  di vantaggio per le piccole imprese della distribuzione con fatturato inferiore ai 400mila euro annui, e  la cedolare secca per le locazioni commerciali, subordinandone l’accesso alla concessione di un canone  concordato al locatario, verificata e garantita dalle associazioni di categoria. Invece, nei nostri territori,  sarebbe auspicabile che la Regione e gli Enti locali cogliessero questo momento di crisi del settore del  commercio, come confermato dai dati statistici, per attuare politiche di sostegno, finalizzate, ad  esempio, alla mitigazione delle imposte locali. Crediamo che sia arrivato il momento in cui tutti i  Comuni costruiscano azioni incentivanti affinché si combatta la desertificazione, incentivando, ad  esempio, azioni per migliorare il marketing territoriale e con esso il turismo. Le nostre città, i nostri  borghi di provincia possono essere notevoli attrattori potenziali”. 


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