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UIL FPL BRINDISI:La spirale politico amministrativa nel quale da tempo l’Asl di Brindisi è travolta, ormai da anni in un declino inesorabile e costante, non lascia speranza a cambiamenti “rivoluzionari e innovativi”

La spirale politico amministrativa nel quale da tempo l’Asl di Brindisi è travolta, ormai da anni in un declino inesorabile e costante, non lascia speranza a cambiamenti “rivoluzionari e innovativi”, che ad oggi appaiono una vera e propria chimera. Veniamo a conoscenza, alquanto angosciati, di imminenti soluzioni “miracolose” alle tantissime problematiche, già conosciute da tutti, della sanità Brindisina da parte dell’Assessore Palese, al quale non ci arroghiamo nessun diritto di sostituirci ma che spereremmo che salvasse il più possibile, pianificando e programmando interventi per un prossimo futuro, che non sembrano impossibili da realizzare. In una situazione drammatica come quella Brindisina si potrebbe realizzare un progetto innovativo rivoluzionario che diventi pilota per tante altre realtà in difficoltà. Non un cambiamento di paradigma ma di una vera e propria Teoria innovativa, grazie alle persone qualificate che questa regione e Asl dispone ma che vengono rilegate ai margini o contenute a “non fare nulla”. Ci ritroviamo oggi un piano per le emergenze, quando doveva essere realizzato quello per il prossimo anno. Incontri, riunioni, dibattiti tra dirigenti e politici che portano solo come conclusione ed obiettivo principale i “tagli”. Non ci si può improvvisare con tagli di reparti e accorpamenti, invitando indirettamente il pochissimo personale medico, in particolare quello specializzato in chirurgia, a lasciare questa Asl, teniamo a sottolineare sempre nel marasma più totale. Si abbia il coraggio di cambiare radicalmente modo di fare assistenza, promuovendo e sviluppando le Professioni Sanitarie ad oggi ormai preparate e pronte a gestire anche reparti ad indirizzo infermieristico, (finiamola con queste ideologie “medicocentriche” nel 2023 che come zavorre sono rimaste agli anni 60), gestendo risorse umane in maniera razionale e mirata al solo prendersi cura della persona, non dissipando energie in attività manageriali senza alcuna logica o prospettiva evolutiva. Sarebbe ora che quei pochi medici presenti in questa Asl tornassero a fare i Dirigenti dell’Area Medica, invece di stare chiusi nei castelli delle direzioni sanitarie e lasciare spazio per quanto di competenza ai Dirigenti delle Professioni Sanitarie, più propensi al tipo di formazione manageriale, a realizzare nuovi modelli organizzativi di valore, propositivi, che si basino sulle attuali evidenze scientifiche e non arretrati e inefficienti come gli attuali a direzione medica. Una nuova governance della sanità mirata all’accountability fuori da interessi e opportunismi affaristici e intrallazzi politici.

Siamo molto preoccupati per le dichiarazioni in merito alla proposta di investire sulle prestazioni aggiuntive visto il bluff che è stato orchestrato ai danni dei lavoratori nel periodo covid, ad oggi ancora in contenzioso legale, in tanti, con l’Asl. Purtroppo bisogna fare attenzione quando si fanno promesse ai lavoratori quando sono già stati scottati. Quindi ci piacerebbe sapere quali criteri verranno utilizzati nel pagamento di queste prestazioni aggiuntive. Il mancato reclutamento attraverso bandi pubblici di personale delle professioni sanitarie sotto l’aspettativa del comprarsi il lavoratore con le presunte prestazioni aggiuntive, lascia come sempre più sgomenti alle politiche dell’assessore regionale alla salute. Ci chiediamo, ma non si riesce a capire che questa emergenza Sanitaria si puó solamente risolvere investendo sul personale sanitario, (senza il materiale umano non si fa nulla nella sanità!) di contro questo assessorato continua a parlare di tagli accorpamenti e come soluzione ad oggi si continua sempre a parlare solo di prestazioni aggiuntive e trasferimenti di personale (sempre se gli operatori sanitari ci saranno e se saranno interessati), quando questa modalità doveva essere già strutturata e finalizzata e correttamente distribuita.

Da tempo chiediamo il trasferimento urgente delle guardie mediche ( medicina di continuità) ad oggi chiusi nei Bunker Brindisini, vista l’emergenza, bisogna avere il coraggio di atti forti, spostate presso il pronto soccorso a dare supporto ad un servizio che di innovativo negli ultimi anni ha avuto solo un aumento esponenziale dei carichi da lavoro con tutti i pericoli annessi alla salute pubblica e dei lavoratori, letteralmente massacrati nell’ indifferenza più totale il PRONTO SOCCORSO.

Noi come UIL FPL non contestiamo o chiediamo per il gusto di farlo ed apparire con show di piazza, ma diamo anche soluzioni, che a quanto pare per “dispetto” o incapacità ad elaborarle non si riescono a realizzarle neanche in minima parte. Per questo motivo vorremmo, insieme alle altre sigle sindacali, che vorranno partecipare, la settimana prossima incontrare per proporre le nostre soluzioni e proporre una collaborazione istituzionale invitando: l’ Assessore Palese, il direttore di Dipartimento Montanaro, il commissario dell’ Asl di Brindisi Gorgoni, ed il presidente della commissione sanità Vizzino , in un incontro con le organizzazioni sindacali qui a Brindisi.

Piaccia o no esistiamo e non molleremo un solo millimetro nello scontro all’ attuale indirizzo politico della sanità pugliese contro il territorio Brindisino se non ascolteranno le nostre proposte.

Scioperi e manifestazioni andranno ad oltranza se non si trovassero gli accordi dovuti.

Il Segretario Generale Gianluca Facecchia ed i DIRIGENTI UIL FPL.

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