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Giornata della memoria contro il caporalato, la Flai a Oria depone una corona di fiori davanti al monumento alle vittime Toraldo: «Mai più un’altra Paola Clemente»

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Sono trascorsi otto anni dalla morte di Paola Clemente, l’operaia agricola allora 49enne, morta di fatica il 13 luglio 2015 nelle campagne di Andria, mentre era al lavoro in un vigneto.

 Giornata della «memoria» e di lotta contro ogni forma di caporalato domani (13 luglio) per la Flai Cgil e la Camera del lavoro di Brindisi nella città di Oria dove si terrà la commemorazione di Paola, con la deposizione di una corona di fiori, nei pressi del Monumento dedicato alla vittime del caporalato.

 Alla cerimonia sono stati invitati il prefetto di Brindisi, il sindaco di Oria, i rappresentanti locali delle forze dell’ordine e saranno presenti Gabrio Toraldo segretario generale Flai Brindisi; Antonio Macchia segretario generale Cgil Brindisi. Nel corso della breve cerimonia Giusy De Simone segretaria Flai Cgil Brindisi tratteggerà il ricordo di Paola Clemente: donna, moglie e madre morta di sfruttamento nei campi.

 «Mai più un’altra Paola Clemente – dichiara il segretario generale Flai Brindisi Gabrio Toraldo –,mai più altre tragedie come le tre ragazze di Oria Antonia Carbone (39 anni) , Maria Marsella (25 anni) e Maria Dell’Aquila (31 anni) che 30 anni fa trovarono la morte mentre andavano a lavorare nei campi su un  pulmino di un caporale. Mai più caporalato. Paola e le altre vittime innocenti sono diventate , loro malgrado, simbolo dell’impegno sindacale contro il caporalato e la Flai le farà vivere domani nella memoria in tutta la Puglia».

 In ogni provincia infatti si terrà una commemorazione dedicata a Paola Clemente e alle vittime del caporalato.

 «Nel suo e dal suo sacrifico – sottolinea Toraldo -, grazie alla battaglia condotta in primis dalla nostra organizzazione, si è ottenuta una legge fondamentale come la 199 del 2016 contro sfruttamento e caporalato.  Strumento di contrasto fondamentale a detta degli stessi magistrati. In virtù di tutto questo, per tenere viva la memoria di Paola e la battaglia quotidiana che conduciamo contro l’offesa della dignità delle persone e del lavoro che ancora non sono sradicate dal settore primario pugliese».


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