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Con l’avanzare della crisi climatica, la Puglia brucia

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E l’Ordine dei geologi della Puglia rimarca la necessità di mettere in sicurezza il territorio…

Le condizioni climatiche di questo mese di luglio hanno evidenziato la crisi climatica che sta investendo l’Italia, in ogni sua singola regione, colpita a Nord da grandinate di grandi dimensioni e tornado e a Sud da caldo torrido e incendi. Ci stiamo tropicalizzando, e lo scrive anche il report “Clima in Italia nel 2022” dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) che conferma come l’Italia abbia visto nel 2022 un’anomalia media di +1,23°C rispetto al valore climatologico 1991-2020 risultando essere l’anno più caldo dal 1961, e lo dicono da anni i geologi, e non solo.

Intervenendo sull’argomento Giovanna Amedei, presidente dell’Ordine dei geologi della Puglia (Org), ha rimarcato come il cambiamento climatico faccia rima con dissesto idrogeologico. 

Il territorio è ormai stremato da eventi che si susseguono con sempre più frequenza e non servono soluzioni tampone, non servono progetti localizzati che semmai partono dopo troppi anni, ammesso che partano. Oggi anche il governo centrale parla di crisi climatica ma soprattutto della necessità di istituire una cabina di regia per mettere in sicurezza il territorio. 

Ed è questo il punto principale: la sicurezza del territorio.

Perchè per fare sicurezza del territorio è necessario prevedere una nuova pianificazione e conoscenza territoriale, occorre capire dove si è costruito e su quali formazioni geologiche, in che modo l’edificazione ha modificato la geomorfologia e l’idrologia superficiale, come gli interventi da programmare potranno portare i loro benefici a breve, medio e lungo termine. 

E per fare questo serve conoscere i territori a partire dalla loro composizione, servono carte geologiche e geomorfologiche di dettaglio, ad esempio. E allora occorre iniziare a capire che in ogni cabina di regia devono essere presenti i professionisti che hanno studiato e hanno competenze per poter leggere il territorio, ognuno per le proprie competenze, a partire proprio dalla figura del geologo.

Ma purtroppo oggi non è così. Oggi siamo costretti ad assistere a bandi anche provinciali, vedasi la provincia di Foggia, dove si parla di dissesto idrogeologico ma si esclude dal bando la figura del geologo. Chiedere la presenza del geologo, prosegue Amedei, in ogni struttura e in ogni ufficio comunale non è un ‘capriccio’ o un voler imporre la nostra presenza ma una NECESSITÀ!

E allora finché non si capirà tutto questo si resterà un Paese che vivrà nell’emergenza e nell’oratoria ma con un territorio sempre più martoriato e con poche persone, allocate nei dovuti uffici, preparate ad affrontare eventi sempre più disastrosi con il rischio reale, e sempre più alto, di perdita di vite umane.


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