2 sit in il 4 agosto a brindisi contro guerre e combustibili fossili
Il Climate Camp 2023, che si sta svolgendo ad Ostuni dall’1 al 6 di Agosto, organizza nella mattinata di Venerdì 4 Agosto due sit in :
-ore 9,00 davanti al Castello di Federico II alla sede del Comando della Marina Militare in via de Mille per dire NO a tutte le guerre in una regione ,quella Pugliese , ormai diventata una unica base di guerra operativa impegnata nel conflitto Russia –Ucraina, fino alle esercitazioni militari di fronte alla Cina che sarà il prossimo avversario da affrontare.
-Ore 10,00 ci spostiamo al Comune di Brindisi in Piazza Matteotti.
Per dire NO alla decisione del Sindaco, Pino Marchionna , di annullare la decisione di ricorrere al Tar, decisa dalla precedente Amministrazione , per la istallazione di un deposito GNL nel porto di Brindisi con tutte le problematiche che si porta dietro.
Soprattutto è pericoloso il metodo adottato che è stato quello di non ricorrere più perché tanto è stato deciso a livello nazionale.
Questa decisione fa il pari con la richiesta di compensazioni per il grave danno del Gasdotto Tap/Snam prodotto sul tracciato vicino Cerano, a danno di una grande falda acquifera scomparsa .
Insomma si accontentano nelle loro vere esigenze i diversi partiti che hanno sostenuto la strana coalizione di maggioranza .
Forse era a questi motivi che si riferiva Claudio Niccoli nelle polemiche degli ultimi giorni?
Un altro motivo della iniziativa sotto il comune è la fine della emergenza con cui hanno riavviato i gruppi di produzione alla centrale Enel di Cerano.
Ed intanto mancano i progetti alternativi occupazionali alla stessa chiusura della Centrale, visto un Governo che non ha molta voglia di investire sul nostro territorio e che lo ha dimostrato nel corso di quest’anno.
Il Climate Camp di Ostuni 2023 denuncia che mentre c’è bisogno di chiudere con i combustili fossili dall’altra c’è una accelerazione al consumo degli stessi.
Lo hanno dimostrato le recenti scelte energetiche con la istallazione di rigassificatori in tutta Europa , vera posta in gioco della guerra in Ucraina a vantaggio tutto tondo degli USA che lo vendono .
Come denunciavamo prima il prossimo nemico è la Cina ,dove mandiamo in esercitazione la portaerei Cavour di fronte le loro coste.
I segnali sono contenuti anche nell’incontro Meloni-Biden dove gli americani chiedono la cancellazione dell’accordo sulla “via della seta”.
Insomma , altro che i popoli da liberare .
E’ uno scontro economico a livello mondiale in cui gli unici a rimetterci sono proprio le popolazioni.
Per il Climate Camp Angelo Gagliani