EDISON – LUPERTI: QUESTA CITTA’ E’ STANCA DELLE “PORTE CHIUSE”. SE NE DISCUTA NEL CONSIGLIO COMUNALE APERTO GIA’ CHIESTO DA TEMPO
La nota con cui il Presidente di Confindustria Brindisi Gabriele Menotti Lippolis ha chiesto al Sindaco ed al Presidente del Consiglio Comunale di Brindisi di presentare il rapporto-Censis sul deposito GNL proposto da Edison con i consiglieri comunali ma a “porte chiuse” è gravissima e rappresenta lo specchio di ciò che è avvenuto in questa città negli ultimi anni. Il massimo rappresentante degli industriali brindisini avrebbe voluto, con quel “a porte chiuse”, proseguire lo stesso trend che va avanti dal 2018. Da quando, cioè, sono comparse le prime “carte” di Edison senza che la città – fino allo scorso mese di agosto – fosse in alcun modo coinvolta nelle decisioni sul suo futuro. Tanti incontri “a porte chiuse” che si sono svolti con la regia di Lippolis (ma gli iscritti a Confindustria condividono questa linea di “chiusura” nei confronti del territorio?) e che hanno fatto probabilmente intendere ai vertici di Edison che i cittadini di Brindisi non hanno una coscienza critica e quindi, di conseguenza, non hanno la necessità di “conoscere” ciò che accade in questo territorio. Del resto, con la stessa logica probabilmente sono nate nuove società e consorzi temporanei di imprese, come se l’eventuale costruzione di un nuovo insediamento industriale non rappresentasse una “occasione” per tutto il mondo industriale brindisino e non solamente per pochi eletti.
Anche in questo caso Lippolis ha provato a chiuderle quelle porte, evitando che la “politica” si confrontasse con chi propone l’investimento e con chi ha redatto un apposito studio senza la presenza della città (a vario titolo rappresentata da associazioni, sindacati, ordini professionali). Fortunatamente il Presidente del Consiglio Comunale Gabriele Antonino – presumo d’intesa con il Sindaco Marchionna – ha risposto a tono, facendo intendere che questa volta non ci saranno “porte chiuse”.
Certo, questo non basta. Adesso bisogna convocare con urgenza un consiglio comunale monotematico su Edison, così come richeisto (a norma di statuto) dai capigruppo delle forze politiche di opposizone e sarebbe auspicabile che da quel consiglio venisse fuori un documento possibilmente votato palesemente da gran parte del Consiglio, a dimostrazione di una comune volontà di non dire “no” allo sviluppo, ma di volerlo orientare verso luoghi in grado di non compromettere la polifunzionalità del porto e quindi tante chance di crescita del territorio.