Il Comune di Brindisi ha revocato la sua quota di cofinanziamento per il centro antiviolenza “Crisalide”. Una scelta che comporterà inevitabilmente una riduzione del servizio offerto, incidendo negativamente sull’utenza e sulle condizioni di lavoro degli operatori.
Negli ultimi mesi, a seguito dei tragici fatti di cronaca di cui tutti sappiamo, abbiamo assistito ad una crescente attenzione nel dibattito pubblico e nella coscienza comune sull’importanza di questi presidi di assistenza, prevenzione e supporto delle vittime di abusi e violenze.
La maggioranza di centrodestra di Brindisi dà l’ennesima dimostrazione che nel combattere la violenza di genere sono tutti buoni a parole, salvo poi venire meno quando bisogna investire in questi servizi.
Crediamo che questa vicenda meriti la massima attenzione da parte della politica e di tutta l’opinione pubblica proprio per il valore che i centri antiviolenza ricoprono a tutela delle fasce di popolazioni più vulnerabili, in particolare donne e minori.
Tagliare sui centri antiviolenza è una scelta politica inqualificabile.
Chiediamo che il Comune torni immediatamente indietro suoi passi!