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Protesta a Brindisi: L’Agonia dell’Agricoltura Italiana in 200 Persone e 100 Trattori

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Nella città di Brindisi, un corteo di protesta ha attirato l’attenzione di circa 200 persone, accompagnate da quasi 100 trattori, tutti uniti nel manifestare il loro dissenso contro le politiche agricole europee.

L’evento, parte di una più ampia mobilitazione nazionale ed europea, vede gli agricoltori brindisini sollevare la voce contro le sfide che stanno mettendo a repentaglio i loro sogni.

“State distruggendo i nostri sogni”, afferma con amarezza la delegazione di imprenditori agricoli provenienti da ogni angolo della provincia di Brindisi. Il corteo ha preso il via dall’area commerciale vicino alla strada statale 7, per poi snodarsi attraverso il centro della città, portando con sé il grido di protesta di chi si sente abbandonato e tradito.

Le lamentele degli agricoltori si concentrano su diverse questioni, dalla difficoltà nel coltivare i terreni alle politiche comunitarie che sembrano allontanarli dalla loro tradizione agricola. La proposta di introdurre farine particolari, come quelle provenienti dai grilli, è stata accolta con forte opposizione, ritenuta un ulteriore ostacolo alla già difficile situazione agricola. La delegazione critica anche l’assenza di supporto da parte delle associazioni, affermando di essersi staccati da esse in quanto percepiscono solo ostacoli.

La riforma della Politica Agricola Comune (PAC), le burocrazie, le calamità naturali e le fitopatie, come l’emergenza Xylella, sono al centro della protesta. Gli agricoltori lamentano la mancanza di riforme concrete, la concorrenza sleale da parte di prodotti non europei, la riduzione delle agevolazioni per il gasolio agricolo e una tassazione sempre più gravosa.

La manifestazione a Brindisi è un riflesso della crisi che sta colpendo l’intera agricoltura italiana, con particolare intensità nelle regioni meridionali. I partecipanti esprimono la loro frustrazione riguardo alla situazione attuale, sottolineando le sfide legate all’acquisto di costosi mezzi agricoli, che vengono concessi a fondo perduto ma risultano inutili se non accompagnati da supporto per la produzione.

Il corteo pacifico attraversa le strade di Brindisi, unendo gli agricoltori nella richiesta di un cambiamento significativo. La rabbia è palpabile, ma anche la rassegnazione e la necessità di coinvolgere l’intera comunità. Gli agricoltori sottolineano che la loro terra è nata e cresciuta grazie all’agricoltura e chiedono il sostegno di tutti i cittadini per preservare le radici della propria cultura. La protesta è destinata a continuare finché non si vedranno cambiamenti sostanziali e un reale impegno a favore dell’agricoltura locale


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