Non potrebbe essere diversamente, ma un’ulteriore conferma ci entusiasma come persone di scuola, come lettori del testo dantesco, come amanti del ‘lungo studio e del grande amore’ che sono l’essenza di ogni cultura, base per leggere criticamente ogni evento e proporre soluzioni.
Così è stato: nell’anno scolastico precedente il Marzolla, facendo proprio un Progetto della Dante Alighieri, proposto dalla Professoressa Giuliana Poli e condiviso al Liceo Brindisino dalla Presidente della Dante Alighieri, sezione di Brindisi, professoressa Teresa Nacci, si è messo all’opera. Due i Docenti impegnati: il Prof. Vincenzo Paladino (referente del Progetto) e la Professoressa Maria Diletta Martucci, con le classi VB e IVD. Dai lavori di tutte le scuole attive nel Progetto è nata una pubblicazione, “Dante secondo Noi”, che insieme ad un’altra, “Dante secondo Lui”, è stata presentata a Roma, a Palazzo Firenze, l’8 febbraio scorso. Ma c’è stata anche la premiazione, con relativa medaglia e l’intervista ai docenti. Due i Proff. selezionati, uno di essi il Prof. Vincenzo Paladino, appunto docente di Materie Letterarie, Latino e Greco del Marzolla. Il Prof. ha portato ai presenti il saluto e il ringraziamento della Dirigente Scolastica, Prof.ssa Carmen Taurino e ha tenuto poi un intervento sui valori etici, culturali, umani in senso lato del testo
dantesco, che ha unito in un entusiasmo nutrito di passione giovani e adulti dei vari Comitati Dante Alighieri europei ed extraeuropei. Il programma della giornata è stato davvero ricco: dopo i saluti del Segretario generale della Società Dante Alighieri Alessandro Masi, sono intervenuti Giuliana Poli, il Prof. Giuseppe Lagrasta, l’editorialista del Corriere della Sera Paolo Conti, poi Pupi Avati, Marcello Veneziani, Massimo Garavaglia, Mogol. La partecipazione è stata profonda e, pensando alla presenza di Giulio Rapetti, in arte Mogol appunto, ci si è emozionati nel riflettere che tanta poesia delle sue canzoni nasce da incontri, libellule che volano, addii con la promessa di evitare posti “comuni”, insomma quell’armamentario di occasioni, che dalla “Vita Nova” in poi hanno riempito di versi e di musica il nostro animo. Poesia d’occasione, alta davvero.