Ancora una morte sul lavoro. È successo ancora una volta, ancora a Brindisi, a solo pochi giorni dalla precedente tragedia. Nella nostra regione dodici vite spezzate sul posto di lavoro in poco più di due mesi dell’inizio dell’anno; una media ben sopra quella nazionale con cifre da bollettino di guerra. Il Sindacato lotta da anni per l’obiettivo dei «zero morti sul lavoro» ma tali tragici eventi continuano ad accadere con una frequenza intollerabile tanto che ci chiediamo se tutte le Istituzioni e gli Enti preposti siano consapevoli della gravità della situazione.

Come rappresentanti dei lavoratori ci sentiamo ogni volta sconfitti nell’apprendere queste notizie ma non ci rassegniamo nel chiedere con insistenza e risolutezza alle Istituzioni competenti la più severa e corretta applicazione della Normativa in materia di salute e sicurezza sui posti di lavoro. Regole stringenti e dure che devono essere applicate senza alcuna omissione da tutti i datori di lavoro e dagli stessi lavoratori nelle proprie mansioni quotidiane. Processi e prassi di lavoro devono mettere al primo posto la sicurezza, sempre! 

Al legislatore ancora una volta il nostro invito, la pretesa, di porre il tema in cima alle agende politiche perche non vi è sviluppo, crescita economica e sociale quando la vita si interrompe sul luogo di lavoro. La sola misura della «patente a punti per le aziende» promessa dal Governo in questi mesi non basta: sono molte le iniziative che potrebbero evitare tragedie come quella di oggi. Le elenchiamo ancora una volta perché ognuna di queste proposte può contribuire notevolmente ad evitare nuove inaccettabili morti: l’incremento di controlli con nuove assunzioni di ispettori e personale,  la negazione dell’accesso al finanziamento pubblico per le aziende che non rispettano gli standard di sicurezza, la verifica della corretta applicazione dei Contratti Nazionali per garantire tutele anche in tema di sicurezza, maggiori investimenti in formazione e prevenzione, normative più stringenti per chi antepone il profitto alla sicurezza.

La campagna di sensibilizzazione UIL #zeromortisullavoro che il Sindacato da tempo porta avanti come priorità, proseguirà con ancora maggiore forza anche in memoria del lavoratore scomparso a Brindisi. 

La UIL di Brindisi si unisce al doloro della famiglia dell’operaio scomparso. Per lui, e per ogni lavoratore, proseguirà il nostro impegno.

Il Coordinatore provinciale UIL Brindisi

Fabrizio Caliolo