Un’estate brindisina sottotono inizia ad alimentare polemiche in città sull’utilizzo delle risorse disponibili e la mancanza di programmazione ed opportunità legate all’intercettazione di importanti flussi turistici. In molti, tra gli “addetti ai lavori”, si tirano fuori dal dibattito su quanto sta avvenendo scaricando le responsabilità esclusivamente sull’attuale gestione amministrativa. Un gioco delle parti che di fatto penalizza fortemente la nostra comunità costretta, comunque, a riversarsi altrove, a costo di percorrere anche centinaia di chilometri, per assistere ad uno spettacolo musicale o culturale, anche a pagamento, o per vivere semplicemente l’atmosfera leggera di una sagra. Un limite, ci rendiamo conto, che penalizza fortemente anche le attività commerciali che risentono dei mancati flussi di persone interessate ad altre realtà al momento più attrattive. Come Adiconsum Taranto – Brindisi riteniamo si possa fare di più e meglio pur in presenza di un bilancio economico a dir poco disastroso. Partiamo da una gestione più oculata delle risorse pubbliche e dal coinvolgimento dei privati sia per l’organizzazione di piccoli spettacoli che per i grandi eventi. I vincoli burocratici, che negli anni hanno fortemente limitato l’iniziativa privata, specie in centro, alla luce delle difficoltà che si stanno riscontrando riteniamo risultino essere deleteri e quindi vadano superati. Sui grandi eventi, considerata la disponibilità di spazi scenografici ed infrastrutturati come il piazzale di Santa Apollinare e Lenio Flacco sarebbe necessario rendere più agevole l’iniziativa privata consentendo ai cittadini di poter assistere a spettacoli di livello anche a pagamento. Esperienze consolidate che in altre realtà viviamo da spettatori e che auspichiamo vengano replicate anche da noi. Ci chiediamo se siano state mai avviate interlocuzioni in tal senso. Per concludere, ma non di minore importanza, chiediamo si faccia finalmente chiarezza sul ruolo del Distretto urbano del commercio della città di Brindisi la cui gestione economica ed organizzativa appare poco nota da troppi anni così come le attività messe in campo. La richiesta parte dalla necessità di rendere di pubblico dominio la gestione di risorse economiche non trascurabili destinate a rendere maggiormente attrattivo il centro della città attraverso l’organizzazione di attività rivolte ai consumatori tra queste anche quelle di intrattenimento e più specificatamente culturali. Restiamo fiduciosi!