“In queste ore ho sentito e letto tante dichiarazioni sulla morte della 19enne barese, uccisa nella notte fra sabato e domenica scorsi in una discoteca di Molfetta. Tante analisi sociologiche che hanno puntato il dito contro i giovani e il loro modo di divertirsi. Da presidente della Commissione Antimafia del Consiglio regionale posso dire che non è proprio cos?. In questi anni abbiamo analizzato a fondo il problema della delinquenza giovanile, ascoltando forze dell’ordine, magistrati e operatori sociali, arrivando a una conclusione che non ammette sconti: da una parte ci sono i bulli, quelli che soprattutto in branco si lasciano condizionare e sono protagonisti di violenze oserei dire ‘estemporanee’, dall’altra ci sono i giovani criminali che appartengono o sono già affiliati alle organizzazioni criminali. A questi ultimi va ascritta la tragica vicenda che ha visto fronteggiarsi due clan rivali nella discoteca e mietere una giovane vita.
“È evidente, quindi, che chi va armato in discoteca non è sicuramente il bullo che provoca una rissa nel peggiore dei casi, ma il criminale pronto a uccidere per uno sgarro o forse per il predominio di zone di spaccio e, purtroppo, le discoteche sono le piazze ideali per il business della droga. Certo i gestori devono sicuramente potenziare i controlli all’ingresso, ma sicuramente non basta.
“Poche ore fa gli investigatori della DDA hanno già individuato il presunto assassino di Antonella, a loro il plauso di tutta la Commissione Antimafia che presiedo.”