Le norme di legge sono state completamente ignorate fin dall’inizio. Già a luglio 2023, come previsto dalla legge, il Comune avrebbe dovuto coprire le perdite accumulate, pari a circa 600 mila euro al dicembre 2022 e altri 300 mila euro a luglio 2023. Questi fondi avrebbero potuto essere coperti utilizzando i 3 milioni di euro già disponibili per far fronte alle perdite, avviando immediatamente un piano di risanamento. Tuttavia il Comune non ha agito, ritenendo di presentare a fine dicembre un piano industriale irrealistico, prevedente il raddoppio dei ricavi nel 2024 e addirittura la triplicazione 2025. Il capogruppo del M5S, avv. Roberto Fusco, aveva subito dichiarato che tale piano fosse impraticabile, cosa che si è dimostrata vera: il piano è rimasto irrealizzato per tutto il 2024 e con la delibera di ieri il Consiglio ne ha di fatto certificato la irrealizzabilità. 

La nuova soluzione di ricorrere genericamente e senza presentare un nuovo piano di risanamento ad una procedura negoziata della crisi costituisce un ulteriore ritardo nell’avvio del risanamento. Di fronte a questa situazione, ci chiediamo: quale sarà il futuro di BMS?