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BRINDISI.”D’Errico Attacca: ‘Gestione Disastrosa della Brindisi Multiservizi, Responsabilità di Cannalire e Rossi’

Mi ero ripromesso, di non scrivere più della partecipata, Brindisi Multiservizi, e sulla pessima gestione che ne ha determinato l’agonia; ne scrivo da una decina di anni e ed il risultato è il classico “vox clamantis in deserto”; più prosaicamente “parla tu ca lu ….. ti sente”.  

Ma un amico che ha ascoltato pazientemente tutto il consiglio del 23 settembre scorso mi ha segnalato gli interventi di Rossi e Cannalire.

Non nascondo che l’ascolto mi ha fatto ribollire il sangue.

Lo confesso non ho mai stimato l’uomo politico Cannalire. Ma dopo aver ascoltato il suo intervento (lo potete ascoltare, se avete tempo da perdere, nella registrazione disponibile sul sito del Comune a 2 ore e 49 minuti dall’inizio del Consiglio) la disistima si è trasformata in un fervente disprezzo.

Troppo facile tirare in mezzo me, quale ex assessore, ed il dott. Simeone, quale ex Direttore di Ragioneria, per far dimenticare le proprie responsabilità e quelle del sig. Rossi, senza possibilità di contraddittorio: “chi faceva l’assessore non era all’altezza, chi faceva il dirigente non era all’altezza”.

Quindi, secondo l’esimio consigliere Cannalire, l’ex assessore e l’ex dirigente erano così sopraffacenti, così soggioganti da annichilire il sindaco e condurre la BMS al fallimento???? 

Ma veniamo ai fatti.

Nel 2018, appena nominato assessore, chiesi all’allora sindaco di commissionare una due diligence, ossia un processo investigativo di terza parte per analizzare lo stato di salute delle partecipate. Ma mi fu risposto che l’amministratore unico, Palasciano, aveva garantito su solidità di BMS ed Energeko.

Ovviamente mi è stato sufficiente leggere i bilanci ed una veloce analisi dei costi aziendali, quelli del personale in particolare, per capire che non erano tutte rose e fiori e che la narrazione che avevano confezionato era in realtà una favoletta a lieto fine, una finzione. 

Ed in verità sarebbe bastato ricordarsi dell’artificio dell’immobile comunale “regalato” nel 2018 per ripianare un rosario di perdite e ristabilire l’equilibrio patrimoniale. 

Dello stato precario della BMS avevo già scritto nel 2015 su alcune testate giornalistiche; ribadisco nel 2015 non ieri!!!.

Così scrissi allora: “…….Decidere di erogare, con una delibera consiliare, un milione di euro ad una partecipata (le stesse argomentazioni valgono per l’immobile) senza che la stessa sia accompagnata da un piano industriale che spieghi a chi amministra ed a chi viene amministrato cosa intende fare per i prossimi anni e come,……..” (che brutta cosa citare se stessi).

Proponevo, quindi, quasi dieci anni fa l’adozione di un severo e puntuale piano industriale.

Ascoltare oggi, nel 2024, chi cerca la verginità, cadere dal pero provoca un frastuono assordante.

E quando ho avuto l’onore di diventare assessore uno dei primi problemi che ho affrontato è stato, oltre il bilancio comunale, lo stato di profonda crisi della partecipata. Ho dovuto affrontare subdole ed inaspettate resistenze per ottenere un quadro di dettaglio ed organico; ho dovuto “supplicare” per avere informazioni complete sulla struttura dei costi aziendali.

Nel frattempo Palasciano i piani industriali li produceva ma non valevano la carta su cui erano scritti (non è solo il mio giudizio). Forse per queste abilità Rossi ha riconfermato Palasciano, con il placet del fido Cannalire. In coro a dire che i “loro bilanci” BMS erano in utile omettendo di dire che lo erano solo grazie alla normativa in epoca Covid; infatti il così detto “decreto Agosto” aveva permesso alle società di scegliere se rinviare o meno i costi relativi agli ammortamenti e la BMS ha sfruttato questa possibilità. Se non lo avesse fatto nel 2020 sarebbe risultata in perdita di circa trecentomila euro. E così nel 2021.

Dire oggi che la responsabilità è dell’ex assessore e dell’ex dirigente, oltre che della destra al governo della città (questo è, in verità, lampante), dopo l’impegno profuso per salvare la BMS è atto politicamente infantile, spregevole, ed indegno di un consigliere comunale che è al tempo stesso segretari cittadino del PD. Sapendo, tra le altre, che proprio sulla BMS ci fu tra me ed il sig. Rossi l’ultimo scontro, la classica goccia che fa traboccare il vaso; tra chi continuava a traccheggiare e chi voleva risolvere i problemi. 

Purtroppo questa amministrazione ha inteso proseguire pedissequamente la linea della precedente: non fare quello che si sarebbe dovuto fare, facendo, invece, ammuina; certo con altre modalità ma con lo stesso obiettivo: non assumere alcuna responsabilità, nascondendo la testa sotto la sabbia e prendendo in giro i lavoratori della BMS; e non è un caso che i non idonei siano passati da poco meno di 40 a circa 60; nessuna azienda può sopravvivere sul mercato con il 40% di lavoratori non idonei.

Spero di sbagliarmi ma, come si dice, i numeri hanno la testa dura, e quelli della BMS sono impietosi. Spero che la BMS possa salvarsi; lo spero per quei lavoratori della BMS che ogni giorno si impegnano per la città, ma solo per quelli. Uno di questi, qualche mese fa, mi disse più o meno queste parole: “ dottò se la BMS fallisce io la giornata la trovo, non avrei problemi. Sono quelli che non fanno niente e non sanno fare niente che non sapranno come mettere insieme il pranzo con la cena”.

Per quanto mi riguarda ho sempre più chiaro il motivo che mi ha indotto, come ha indotto altri amici, a non rinnovare la tessera del PD: sino a quando segretario cittadino del PD sarà Cannalire mi terrò alla larga dal partito.

 

Cristiano D’Errico

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