BrindisiFocusItalia

BRINDISI.Petrolchimico troppi contraccolpi negativi per la fermata del Cracking di Versalis

Primi preoccupanti rallentamenti di attività programmate  

A valle della presentazione del Piano Industriale di Eni Versalis, nel Petrolchimico di Brindisi, si è svolto un Attivo Sindacale con la partecipazione di Antonio Frattini Segretario Generale della FILCTEM CGIL, RSU e Delegati delle aziende coinsediate.

L’assise conferma l’assoluta contrarietà al piano industriale di Eni Versalis, che ha portato le Segreterie Nazionali a proclamare il Blocco immediato delle prestazioni straordinarie in tutti i siti Versalis italiani e a chiedere un incontro urgente a Palazzo Chigi, anche, per capire se è il Governo ad aver dato il via libera a questa operazione e se sono stati compresi fino in fondo i rischi industriali.  

Un piano che presenta l’assoluta incertezza sulla gradualità dei tempi di attuazione della nuova strategia industriale, che prevede la fermata degli ultimi due Cracking, Brindisi e Priolo e che porterebbe verso una deriva dell’intera chimica italiana, che per circa un 80% viene utilizzata in altri settori strategici per l’economia del Paese. 

La nuova strategia ENI, ricercare sul mercato a minor prezzo i prodotti, significa ancora una volta rendere l’Italia dipendente dai mercati a livello internazionale, oggi possono offrire costi favorevoli, ma fluttuanti nel futuro, viste le grandi crisi geopolitiche in atto. 

Consideriamo l’uscita dalla chimica di base un errore, privando il Paese di una tecnologia che dovrebbe essere ammodernata, proiettata verso la transizione ecologica, ma certamente non dismessa. 

Nel Petrolchimico di Brindisi, fermare il Cracking, avrebbe immediate ripercussioni su altri impianti Basell, la Centrale Elettrica di Enipower, sulle attività garantite dal Consorzio BSG, Brindisi Servizi Generali, la FILCTEM CGIL ritiene che servano impegni sulla gradualità dei tempi e l’assoluta garanzia nei confronti di tutti gli attuali occupati nel sito. 

La garanzia annunciata da Versalis, che con le dismissioni non ci saranno perdite occupazionali, se va bene, potrà essere valida solo per i diretti, questo non basta, si rischia di generare una enorme ricaduta negativa sull’indotto e sull’occupazione indiretta.

Tutto ciò mentre la gigafactory delle batterie è ben lontana e rischia di concretizzarsi nel 2028, oggi nel petrolchimico si registra già l’annullamento di una serie di attività previste sui forni del Cracking, con crescenti criticità sulle ditte dell’appalto. 

Quali sono i tempi del Piano Strategico Versalis ? Non si possono accettare le politiche dei due tempi, fermare tutto e poi ricercare, tra mille incertezze, le alternative produttive, questo non è assolutamente accettabile, bisogna reagire e mobilitarsi immediatamente per opporsi a tutto questo. 

Condividi: