Nota dei Consiglieri regionali Lucia Parchitelli, Michele Mazzarano, Pierluigi Lopalco, Rosa Barone ed Alessandro Leoci, firmatari della mozione sui servizi educativi per l’infanzia in Puglia.
“La percentuale di copertura dei servizi educativi per l’infanzia raggiunta dalla Puglia che, da un’indagine campionaria ISTAT per l’anno educativo 2022/2023, si attesta al 20,6%, rende ancora più urgente una riflessione sugli effetti della scelta del Governo di ridurre dal 33% al 15% l’obiettivo da raggiungere su base regionale. Si tratta di una decisione che è in netta controtendenza rispetto all’originario progetto predisposto dal precedente Governo (legge finanziaria del 2022) e per il quale sono previsti finanziamenti del PNRR.
L’obiettivo dichiarato del Livello Essenziale di Prestazioni fissato al 33% è quello di recuperare un importante gap tra i territori del sud e quelli del centro-nord, in termini di qualità e quantità dei servizi educativi soprattutto destinati alla fascia d’età più delicata, quella dei bambini da zero a trentasei mesi.
L’intervento, che determina uno sdoppiamento del Lep, 33% a livello nazionale e 15% a livello regionale, reso noto lo scorso 23 ottobre, fa pericolosamente il paio con il progetto cui mira la legge Calderoni: creare ulteriori divari tra i territori. Per tale motivo abbiamo presentato questa mattina una mozione chiaramente orientata ad impegnare la Regione, su una materia che interessa da vicino le comunità, affinché intraprenda ogni iniziativa utile presso il Governo, anche in sede di Conferenza Stato-Regioni, al fine di ripristinare nel Piano Strutturale di Bilancio di Medio Termine (PSBMT) il Livello Essenziale di Prestazioni in materia di servizi per l’infanzia, così come stabilito dall’art. 1, comma 172, della Legge 234/2021 e dal PNRR. Auspichiamo che, data l’importanza dell’argomento, tale provvedimento possa essere discusso nella prima seduta utile del Consiglio regionale così da dare immediate risposte alle famiglie”.
L’obiettivo dichiarato del Livello Essenziale di Prestazioni fissato al 33% è quello di recuperare un importante gap tra i territori del sud e quelli del centro-nord, in termini di qualità e quantità dei servizi educativi soprattutto destinati alla fascia d’età più delicata, quella dei bambini da zero a trentasei mesi.
L’intervento, che determina uno sdoppiamento del Lep, 33% a livello nazionale e 15% a livello regionale, reso noto lo scorso 23 ottobre, fa pericolosamente il paio con il progetto cui mira la legge Calderoni: creare ulteriori divari tra i territori. Per tale motivo abbiamo presentato questa mattina una mozione chiaramente orientata ad impegnare la Regione, su una materia che interessa da vicino le comunità, affinché intraprenda ogni iniziativa utile presso il Governo, anche in sede di Conferenza Stato-Regioni, al fine di ripristinare nel Piano Strutturale di Bilancio di Medio Termine (PSBMT) il Livello Essenziale di Prestazioni in materia di servizi per l’infanzia, così come stabilito dall’art. 1, comma 172, della Legge 234/2021 e dal PNRR. Auspichiamo che, data l’importanza dell’argomento, tale provvedimento possa essere discusso nella prima seduta utile del Consiglio regionale così da dare immediate risposte alle famiglie”.