Brindisi, Cgil e Uil verso lo sciopero generale del 29 novembre: grande partecipazione all’attivo sindacale
Nella giornata di ieri, presso l’autorità portuale di Brindisi, Cgil e Uil anno convocato l’attivo dei gruppi dirigenti e dei delegati del sindacato Brindisino, alla presenza di Stefano Frontini segretario organizzativo della Uil Puglia e del Segretaria Gigia Bucci della Cgil Puglia.
Massimo Di Cesare segretario della Cgil di Brindisi e Fabrizio Caliolo segretario della Uil di Brindisi , esprimono estrema soddisfazione per la grande partecipazione ad una iniziativa che punta a rinnovare l’impegno nei prossimi giorni a moltiplicare le assemblee nei luoghi di lavoro, nelle fabbriche, nelle camere del lavoro comunali e nelle leghe dei pensionati, per arrivare allo sciopero generale di venerdì 29 per il quale è prevista una manifestazione in piazza Prefettura con i comizi conclusivi di Fabrizio Caliolo e di Marco Falcinelli segretario Generale nazionale della Filctem. Come CGIL e Uil Brindisi non abbiamo esitato un solo attimo nell’attivare la macchina organizzativa provando a raggiungere tutti i nostri scritti.
Nelle assemblee che abbiamo promosso, incrociamo i bisogni, le paure, le aspettative di tante donne e uomini vediamo tante lavoratrici e lavoratori tante pensionate e pensionati tanti giovani in enorme difficoltà. E registriamo un disagio crescente in un clima assai preoccupante. Con due guerre in atto l’attacco alla pace, così come l’abbiamo conosciuta negli ultimi 80 anni, ci riporta in uno stato d’animo di smarrimento e di angoscia giorno dopo giorno ci hanno abituati a distruzione bombardamenti ed uccisioni. Facendo diventare “normale“ e quotidiana la cultura della guerra con la sua disumanizzazione.
La stessa aggressività e disumanizzazione che diversi politici utilizzano nei loro messaggi sui media e sui social. Disumanità e aggressività che alimenta disagio rabbia paura tra la popolazione perché continuano a parlare alla pancia del paese. Noi diversamente vogliamo parlare al cuore e alla testa del paese alle donne e agli uomini in carne e ossa. Per ricondurre tutti alla partecipazione consapevole e democratica della vita collettiva per produrre un cambiamento positivo nelle condizioni materiali di tanti.
Vogliamo attenzionare almeno tre questioni la prima abbiamo bisogno di dare voce al mondo del lavoro ai pensionati ai giovani ai più deboli. Lo facciamo raccontando la realtà dei fatti quella che viviamo tutti i giorni. Cosa ci dicono i dati degli ultimi anni: salari e stipendi in calo del 2,9%; aumento della produttività +22,8%; diminuzione del potere d’acquisto dei salari del -4,5%; Italiani in povertà il 9,8% circa 6 milioni di persone ai quali si aggiungono occupati al rischio povertà pari all’11,5%; ore lavorate in -7,9%; un lavoratore su quattro ha uno stipendio mensile lordo sotto i 780 €; l’Irpef pagata l’83% è pagata per il 53,5% dei lavoratori per il 29,5% dei pensionati; l’Irpef evasa ogni anno si attesta al 69,7% circa 100 miliardi di euro.
Questi dati parlano da soli e ci consegnano una necessità: quella di lottare per produrre un cambiamento. La seconda riflessione riguarda le politiche industriali e la transizione ecologica Brindisi per decenni è stata polo energetico del paese o occupando migliaia di lavoratori diretti e indiretti.
Oggi può essere un laboratorio di energia pulita sul cambiamento e sul futuro, abbiamo la necessità di svolgere un ruolo da protagonisti.
Per i lavoratori coinvolti e per i lavoratori di domani, pretendiamo attenzione su una serie di questioni:
- sulla gestione delle dismissioni con l’utilizzo di ammortizzatori sociali straordinari; 2. sulla gestione della messa in sicurezza degli impianti esistenti; s
- sulla bonifica delle aree interessate e sul sito di interesse nazionale;
- sulla progettualità di nuovi investimenti e sull’occupazione;
- sul risarcimento alla collettività;
la terza riflessione riguarda il fatto che non possiamo rassegnarci alle guerre e all’economia della guerra essere per la pace passa anche dai piccoli gesti quotidiani fino alle grandi mediazioni diplomatiche.
Per questo guardiamo con attenzione l’appello della rete pace e disarmo sbilanciamoci.
È necessario fermare le guerre e la politica del riarmo. L’unica voce in aumento sulla manovra economica e per le spese militari +12% in tre anni circa 40 miliardi di euro. L’attivo svoltosi ieri è stata l’occasione per ascoltare e dare voce alle categorie con i suoi gruppi dirigenti e i delegati. Infatti abbiamo avuto anche una interessante partecipazione di dibattito e di ascolto.
Chiamiamo alla mobilitazione tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, le pensionate e i pensionati i giovani a sostegno della piattaforma di Cgil e Uil per lo sciopero di venerdì 29 novembre.
CI VEDIAMO IN PIAZZA PREFETTURA.