VIOLENZA CONTRO LE DONNE: RIACCENDERE I RIFLETTORI SULL’AMORE, INTESO COME VIRTÙ E GENTILEZZA
di Gianfranco Solazzo – Segretario Generale Cisl Taranto Brindisi
Annarita Sanseverino – Responsabile Coordinamento Donne Cisl Taranto Brindisi
Ricorrendo il 25 novembre la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, vogliamo come Cisl esaltare la vita, la dignità e la profonda sensibilità del genere femminile, in un mondo dove spesso i valori vengono sviliti ed il senso di responsabilità risulta venir meno, rendendo ancora troppe donne vittime di atti ignobili di violenza.
La cronaca dà conto, pressoché quotidianamente, di atti di violenza fisica e psicologica, perpetrati nei confronti delle donne, molto spesso trattate non come persone ma come oggetti di proprietà.
Nonostante le tante battaglie civili, le svariate leggi e gli innumerevoli provvedimenti istituzionali concernenti le pari opportunità, ancora persistono, nel nostro Paese, fenomeni di discriminazione femminile e di violenza che sfociano spesso in femminicidi.
Tali generi di violenze si verificano quasi sempre all’interno dei contesti familiari e non solo, in particolare in coppie dove sono presenti partner morbosi e possessivi, che manifestano comportamenti di gelosia, di repressione che giungono a trasformarsi in violenza fisica, sessuale e persino omicida.
L’ultimo report del Ministero dell’Interno parla di 90 donne uccise in ambito familiare/affettivo nel periodo che va dall’1 gennaio 2024 al 27 ottobre 2024, 50 delle quali uccise per mano del partner o dell’ex partner.
Non dobbiamo, poi, dimenticare le discriminazioni subite dalle donne anche negli ambiti sia sociali dove la leaderhip è ancora tenacemente maschile, sia in quelli economici a causa ad esempio di retribuzioni e salari ancora disuguali e, infine, in quelli politici se si osserva la loro impari rappresentanza numerica all’interno delle istituzioni ad ogni livello.
Un atto certamente rivoluzionario, è stato compiuto di recente dalla studentessa universitaria di Teheran, Ahou Daryaei che ha contestato la regola di imporre alle donne di indossare l’hijab (velo) e, sostanzialmente,denunciato il ruolo subalterno della donna nell’ambito della società iraniana.
La Cisl nel 2007, in occasione dell’Anno Europeo delle Pari Opportunità, modificò il proprio Statuto, inserendo la regola che in tutte le segreterie confederali e di Federazione fosse obbligatoriamente considerata presenza femminile.
Anche da tale scelta presero ulteriore vigore le battaglie del nostro sindacato, storicamente attento al valore di ogni persona e all’eguaglianza di genere che non è solo un diritto umano fondamentale ma è anche condizione necessaria per la coesione sociale, un mondo prospero, sostenibile e in pace.
Nella Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2024, vogliamo dunque, rimarcare il nostro dissenso nei confronti dell’odio, dell’indifferenza e dell’egoismo e riaccendere i riflettori sull’amore, inteso come dedizione, virtù e gentilezza verso l’altro.
Sentimenti, questi ultimi, che confliggono con le drammatiche esperienze di donne e di ragazze che, abitando in zone di guerra, alcune delle quali alle porte del nostro Paese, continuano ad essere vittime di stupri e di altre ancora che soffrono condizioni di sottomissione sociale e come tali di violenze fisiche e psicologiche.
Papa Francesco, nella sua ultima Enciclica Dilexit nos scrive: ”Amore e cuore non sono necessariamente uniti, perché in un cuore umano possono regnare l’odio, l’indifferenza, l’egoismo. Ma non raggiungiamo la nostra piena umanità se non usciamo da noi stessi, e non diventiamo completamente noi stessi se non amiamo. Quindi il centro intimo della nostra persona, creato per l’amore, realizza il progetto di Dio solo se ama. Così, il simbolo del cuore simboleggia allo stesso tempo l’amore.”
Nell’attuale fase storica, tra le transizioni oltremodo esigenti, economiche, produttive, industriali, ambientali, culturali non escluse le applicazioni di Intelligenza Artificiale, come Cisl che è sindacato non confessionale ma che affonda le proprie radici nella Dottrina sociale della Chiesa, riteniamo sia desiderabile coltivare anche la transizione dell’amore, che è accettazione, integrazione, accoglienza, condivisione, uguaglianza tra generi, cura da assicurare ad ogni persona.
Gianfranco Solazzo
Anna Rita Sanseverino