Storie di giovani donne dimenticate da un sistema che calpesta la meritocrazia e ignora il loro valore

Quando si parla di violenza sulle donne si pensa perlopiù alla violenza sessuale, domestica ecc ma non si parla mai della violenza perpetrata nei confronti di giovani ragazze sfruttate dalle grandi aziende.

Di recente ho ascoltato testimonianze di giovanissime ragazze sfruttate in particolare da una multinazionale con varie sedi nel territorio nazionale e internazionale “grandi magazzini” per 23 mesi (6 mesi di stage e poi rinnovi perlopiù trimestrali) e poi calcio in xulo e lasciate letteralmente per terra.

Una ragazza in particolare ha dichiarato di amare lavorare in quel contesto e come regalo il giorno del suo compleanno le è scaduto l’ennesimo contratto raggiungendo il 23esimo mese e come le altre è stata scaricata e abbandonata al suo destino.

Oggi quella ragazza ne sta facendo una malattia (nel vero senso della parola)!

Trattasi di una ragazza fino a quel momento forte e motivata,

che avendo ottemperato eccellentemente a tutti i suoi obiettivi personali mensili imposti dall’azienda, costantemente sul podio (tra i primi tre) nei briefing aziendali, migliore performance per la fidelizzazione del maggior numero di clienti e maggior numero di recensioni positive (facendo beneficiare al Grande Magazzino recensioni positive indelebili). Che durante il suo percorso professionale si è fatta valere in tutti gli ambiti e grazie alle sue indubbie qualità è stata costantemente illusa dai suoi superiori (locali) per una potenziale riconferma!

Oggi questa ragazza non solo è stata distrutta psicologicamente ma è molto delusa con la vita

perché in Italia è sempre la stessa storia ossia ha saputo che hanno assunto a tempo indeterminato una ragazza (non alla sua altezza) che era entrata dopo di lei (e quindi per legge si dovrebbe dare priorità a chi c’era prima come previsto dal diritto del lavoro)! Il motivo? Molto probabilmente sarà stata raccomandata! E questo l’ha letteralmente buttata giù. Hanno dimostrato ad una ragazza che in Italia (anzi nel sud Italia) la meritocrazia non solo non conta nulla ma viene letteralmente calpestata.

Inoltre la cosa assurda è che questo Grande Magazzino sta continuando a cercare personale in particolare cassiere (dove questa ragazza è espertissima), vari addetti ai reparti e Weekend-isti..insomma sono sempre alla ricerca di ruoli in cui questa sfortunata ragazza avrebbe potuto continuare a brillare (fidelizzando clienti) e ad acquisire recensioni positive, ma nonostante abbiano a disposizione ragazze formate e preparate preferiscono assumere nuove ragazze, inesperte e da formare!

Per avere conferma su ciò che mi ha raccontato questa ragazza ho scritto al CEO della multinazionale il quale mi ha chiesto il nome e la sede in cui ha lavorato, questa la sua risposta: “Buongiorno, ho preso informazioni in merito. xxxxxxxxxxxxxx ha ben lavorato e si è più che ben comportata. Ad oggi il suo profilo non è tra quelli in ricerca ma qualora dovesse esserci un’opportunità coerente col suo profilo, sarà ricontattata senz’altro. Approfitto per salutarla cordialmente

Lo abbiamo ricontattato per informarlo che la sua azienda è costatemente alla ricerca di personale ma da quel giorno il CEO è sparito! 

Perdonatemi ma questa è o non è violenza alle donne???

Opinionista Raffaele Tafuro

Rappresentante d’interesse Assopam, alla Camera dei Deputati e all’Unione Europea per la tutela e la difesa di aziende e consumatori.