Presidio a Brindisi per la Global Sumud Flotilla: bloccato l’arrivo della nave SeaSalvia a Taranto

Il Comitato contro il genocidio del Popolo Palestinese, contro il riarmo, per la pace indice per giovedì 25 settembre alle ore 18.00 un presidio davanti all’Autorità Portuale,  in Piazza Vittorio Emanuele II (Giardinetti) a Brindisi per chiedere  concreta e immediata tutela  da parte del governo Meloni per gli equipaggi  delle tante imbarcazioni della Global SumudFlotilla dirette a Gaza con il carico di aiuti umanitari per la stremata popolazione civile di Gaza.

L’attacco con droni, esplosivi e sostanze chimiche della scorsa notte non lascia presagire nulla di buono, anzi palesa rischi per la vita degli equipaggi.

Non possiamo restare immobili, per questo motivo riteniamo necessario dare seguito alla grande mobilitazione espressa con lo sciopero generale di lunedì 22 settembre.

Esigiamo che il governo adotti immediatamente misure per interrompere il sostegno economico e militare con Israele, per porre fine al genocidio del Popolo Palestinese a Gaza e la fine dell’occupazione  militare illegale della Cisgiordania e di Gerusalemme Est.

Basta con la complicità nel genocidio e con la liquidazione del diritto internazionale e umanitario.

Denunciamo che la nostra economia è sempre più coinvolta nelle produzioni militari in funzione del massiccio processo di riarmo globale e chiediamo che le nostre infrastrutture non siano coinvolte nel  genocidio in corso.

Nel porto di Taranto è giunta la petroliera  Seasalvia per caricare un rifornimento di 30.000 tonnellate  di greggio diretto in Israele per  l’aviazione militare.

Alla immediata mobilitazione Tarantina con il presidio al porto  l’ENI, socia tra l’altro di Israele nel rubare un grandissimo giacimento di  gas Palestinese che si trova nel  mare di Gaza, ha dovuto bloccare le operazioni di carico del combustibile dal suo molo.

La lotta contro il genocidio continua, la guerra contro il Popolo Palestinese è anche qui in Italia. Blocchiamo la macchina della guerra, non permettiamo l’aiuto ad Israele a proseguire gli  attacchi militari e provocare altre morti e distruzioni.