Ex Strada Statale 16, tratto da Lecce a Brindisi. Sarebbe l’ideale per collegare ciclabilmente i due capoluoghi del Salento, visto che, per chi vuole sfrecciare in auto c’è la Superstrada LE-BR a 4 corsie.  Tuttavia, pur esistendo in larghi tratti il limite di 70 km\h, si ha la netta sensazione che siano in pochissimi a rispettarlo. Ma c’è di peggio. Il tratto di competenza della provincia di Brindisi è estremamente pericoloso, non solo per le biciclette, ma anche per ciclomotori e motocicli, visto che è quasi totalmente dissestato e pieno di buche, soprattutto in direzione Brindisi.

Da Tuturano sino al quartiere La Rosa, chi ha posto in essere alcuni impianti, interrando non si sa bene quale tubo o cavo, ha effettuato i ripristini stradali alla meno peggio, costringendo chi va su due ruote ad incredibili evoluzioni per evitare di cadere.

In molti casi, i ciclisti e i ciclomotoristi sono costretti a portarsi sulla sinistra di quel ”cordolo infernale”, vista la quasi impraticabilità della destra della carreggiata, rischiando di essere investiti dalle auto che, più veloci, sopraggiungono nella stessa direzione di marcia.

Spesso l’alternativa è quella tra tenere la destra e rischiare di cadere, incappando in qualche buca o dissesto della sede stradale, o spostarsi un po’ più a sinistra, oltre detto cordolo, rischiando di essere investito da qualche mezzo a motore che sopraggiunge.

Molti conducenti di auto ignorano la situazione di precario equilibrio dei ciclisti e non trovano di meglio che strombazzarci contro con il clacson, come se fossimo dei ”clandestini” e non avessimo anche noi, in sella ai nostri velocipedi, pieno diritto a circolare al pari degli altri veicoli.
Ci chiediamo se non si possa fare nulla per sistemare quell’importante arteria che versa in quello stato indegno e garantire la sicurezza a tutti gli utenti della strada, anche di quelli più ”deboli”.

Friends’ Bike Brindisi